Mauronto

“cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi”

[Didaché IV, 2; CN ed., Roma 1978, pag. 32].

Mauronto

di Rino Cammilleri

Credevate che i calciatori non avessero un protettore, vero? Invece no, ce l’hanno eccome. E lui, S. Mauronto di Marsiglia, patrono del gioco del calcio. Di questo vescovo di Marsiglia, insignito anche del titolo di abate di San Vittore, si conosce particolarmente questo episodio: poiché il patrizio Antenero aveva ingiustamente spogliato il monastero di uno dei suoi possedimenti, Mauronto gli fece causa e gli intentò un contenzioso giudiziario, denunciando l’autore dell’illecito alla corte di Carlo Martello.

Una prima volta il santo dovette recarsi nella capitale, Héristal. Ma poiché la cosa andò per le lunghe, ancora dovette tornarvi sotto il nuovo re Pipino il Breve. Alla fine Mauronto l’ebbe vinta. Antenero non aveva tenuto conto del fatto di avere di fronte un ex grande guerriero, creato conte di Marsiglia proprio da Carlo Martello dopo la famosa battaglia di Poitiers contro i saraceni. Solo che, per Mauronto i saraceni rimasero pericolosi vicini, mentre Carlo Martello era il suo signore, sì, ma lontano.

Il nuovo conte pensò bene di tenersi buoni i primi consegnando loro la città di Avignone. Tuttavia, quando Carlo Martello lo seppe, egli dovette darsela a gambe. Il re, infatti, riprese la città e si mise a cercare Mauronto per punirlo. Questi si era rifugiato nel monastero di San Villore, dove il diritto d’asilo lo rendeva intoccabile. A furia di stare coi monaci, però prese il vizio: pentito della sua fellonia, volle prenderne l’abito. Mori nel 780.

A Marsiglia, quando si giocano tornei di calcio diocesani, le squadre che via via si intitolano al santo vincono regolarmente la coppa.

il Giornale