Il risveglio della civiltà Cristiana in Europa orientale.

poloniaIl Covile  anno XVII N° 940 –

21 Gennaio 2017

di Steve Turley

Articolo pubblicato su Katehon il 19 gennaio 2017. Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

Rentemente ci sono stati alcuni esempi Mlto impressionanti del risveglio della civiltà Cristiana in Europ a orientale.

Polonia In primo luogo, diamo un’occhiata a quello che è successo di recente in Polonia. In una cerimonia presso la Chiesa della Divina Misericordia a Cracovia lo scorso 19 novembre, i Vescovi della Polonia, alla presenza del Presidente Andrzeij Duda e molti pellegrini Cattolici, hanno ufficialmente riconosciuto Gesú Cristo come il Re della Polonia e Gli hanno chiesto di governare la loro nazione, il suo popolo e i loro leader politici. Alla messa, hanno pregato

Re Immortale dei Secoli Signore Gesú Cristo, nostro Dio e Salvatore, chinando la testa davanti a Te, Re dell’Universo, riconosciamo il tuo dominio sulla Polonia, su coloro che vivono nella nostra patria e in tutto il mondo. Desiderosi di adorare la maestà del Tuo potere e della Tua gloria, con grande fede e amore, noi gridiamo: governaci, o Cristo!

Questa cerimonia è stato ripetuta in molte cattedrali e parrocchie polacche la domenica seguente, che secondo il calendario liturgico Cattolico era la Solennità di Cristo Re. Le preghiere liturgiche che votavano la nazione a Gesú Cristo contemplavano litanie come:

Nei nostri cuori, governaci, o Cristo!

Nelle nostre famiglie, governaci, o Cristo!

Nelle nostre scuole e nelle università, governaci, o Cristo!

In tutta la nazione polacca, governaci, o Cristo.

Il sacerdote continuava la preghiera con: «Ci impegniamo a difendere il Tuo santo credo e a predicare la Tua gloria reale», e la gente rispondeva: «Cristo nostro Re, noi lo promettiamo» E ancora:

Ci impegniamo a fare la Tua volontà e proteggere l’integrità delle nostre coscienze, Cristo nostro Re, noi lo promettiamo! Ci impegniamo a prenderci cura della santità delle nostre famiglie e dell’educazione Cristiana dei figli, Cristo nostro Re, noi lo promettiamo!

Il fatto che questa liturgia sia stata condotta alla presenza del Presidente della Polonia è stato il frutto delle piú recenti tornate elettorali che hanno messo al governo i Nazionalisti polacchi, che hanno sottolineato la sovranità della Polonia alla luce delle pressioni eurasiatiche e dell’Unione Europea. E questa ricristianizzazione della Polonia è attualmente confermata anche dal nuovo sforzo per vietare quasi del tutto l’aborto nella nazione.

Ungheria e Croazia. Altrettanto interessanti sono le rivoluzioni pro-vita e pro-famiglia in corso in Ungheria e Croazia. Dall’inizio del suo mandato nel 2010, il primo ministro ungherese — Viktor Orbán — ha aperto la strada alla ratifica della costituzione ungherese che definisce il matrimonio come unione tra uomo e donna; egli è stato in prima linea nella promozione di una legislazione pro-vita, e ha riportato l’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche ungheresi.

E in Croazia, un recente studio ha rilevato che la fede in Dio tra i Croati è passata dal 39 per cento del 1989 al 75 per cento del 1996 e all’82 per cento del 2004. Inoltre, anche se la popolazione della Croazia per una serie di ragioni è diminuita nel corso degli anni, la quantità di sacerdoti che studiano in seminario è effettivamente rimasta invariata (1). E vediamo ulteriormente la maturità morale dei Croati nel loro schiacciante sostegno nel modificare la costituzione nazionale, affinché definisca il matrimonio come unione tra un uomo e una donna — quasi il 65 per cento della popolazione ha votato per tenere il cosiddetto matrimonio omosessuale definitivamente fuori dalla Croazia.

Georgia. In Georgia, c’è stata una reazione relativamente recente contro il governo filooccidentale e filo-UE, che ha cercato di eliminare l’insegnamento della religione Ortodossa dalle scuole pubbliche, e questo ha galvanizzato i gruppi Ortodossi, come l’Unione dei Genitori Ortodossi. Quando sono arrivate le elezioni del 2012, è stato eletto un governo molto piú tradizionalista, che ha rifondato l’educazione Ortodossa nelle scuole pubbliche, dove le icone e le croci ortodosse vengono esposte in tutti gli edifici scolastici. E questo è stato accompagnato dalla campagna della Chiesa Apostolica Autocefala Ortodossa Georgiana per rivitalizzare la famiglia, con risultati significativi: la Georgia è passata dall’avere uno dei tassi di natalità piú bassi in Europa orientale ad uno dei piú alti.

Russia. In Russia, sono state ricostruite piú di 15.000 chiese a partire dalla fine del Comunismo. L’articolo 148 del Codice Penale russo, che Vladimir Putin ha firmato nel giugno del 2013, minaccia pene detentive fino a tre anni per «aver insultato i sentimenti dei credenti Cristiani». E proprio il giorno in cui legge è stata approvata, è stata passata anche una legge che vieta la cosiddetta «propaganda omosessuale». E, naturalmente, le leggi contro chi offende la Chiesa sono state usate per incarcerare la band punk rock Pussy Riot quando ha profanato due chiese con un comportamento lascivo e inappropriato. Putin ha vietato le pubblicità che parlano di aborto, e ha firmato una legge che vieta l’aborto dopo le 12 settimane di gravidanza, il tutto mentre la Chiesa Ortodossa Russa ha chiesto un divieto totale degli aborti.

Quindi, stiamo osservando alcuni esempi di risveglio della civiltà Cristiana in Europa orientale molto interessanti, e ciò va di pari passo col percorso di ritradizionalizzazione che sta avvenendo in tutto il mondo in risposta alle dinamiche violentemente anticulturali e antitradizionali della globalizzazione laica. Credo che possiamo aspettarci solo altri esempi di questa ricristianizzazione in tutta l’Europa orientale nel prossimo futuro, con un occhio anche alle comparabili tendenze ritradizionalizzanti in Europa occidentale e negli Stati Uniti, aumentando significativamente il potenziale per un futuro post-laico all’orizzonte.

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1) www.firstthings.com/web-exclusives/2014/01/eastern-europes-christian-reawakening