Teofane Vènard

“cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi”

[Didaché IV, 2; CN ed., Roma 1978, pag. 32].

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di Rino Cammilleri

Nel 1851 fu sacerdote e ammesso alle Missioni Estere dal vescovo di Poitiers, monsignor Pie. Si imbarcò al posto di un missionario impedito all’ultimo momento e sbarcò a Singapore. Poi si spostò a Hong Kong, dove si mise a studiare il cinese in attesa di poter raggiungere il Tonchino.

Nel 1854 era a Vinh Trinh, sede del vicario. Ma il nuovo imperatore Tu Duc, succeduto a Minh Mang, era stato istigato dai mandarini ad emanare un editto anticristiano. Ogni prete europeo veniva annegato nel fiume, quelli indigeni erano squartati in due parti: i delatori ricevevano i beni del denunciato più un premio aggiuntivo in denaro.

Un sacerdote imprigionato, Lò Bao Thinh, guarì il figlio del governatore, il quale chiuse un occhio sull’editto. Nel 1856 ci fu un nuovo, più duro, editto, Il governatore cercò di mettere in guardia Vinh Trinh ma il messaggero arrivò troppo tardi. Là Bao Thinh, per dar tempo agli altri di fuggire, si consegnò e fu decapitato sul posto. il Vénard e i fuggiaschi si rifugiarono presso Hanoi, ma una retata li costrinse ancora alla fuga.

Molti cristiani vietnamiti per paura apostatavano e diventavano delatori. Braccato di luogo in luogo, il Vénard finì tradito e catturato. Chiuso in una gabbia di bambù e con la gogna al collo, fu trascinato perle vie e invitato inutilmente a calpestare una croce stesa per terra. Il giudice che lesse la sentenza temeva che l’imputato tornasse dopo la morte a vendicarsi, ma il sacerdote gli disse che, al contrario, avrebbe pregato per lui. Rifiutò. di pagare il boia per una morte veloce. Gli mozzarono il capo con quattro colpi. Era trentenne.

il Giornale – 18 febbraio 2000