Il «mostro» di Firenze

libro mostro 2 coverIl Corriere del Sud 17 settembre 2008

di Andrea Bartelloni

La drammatica storia del «mostro» di Firenze non finisce ancora di stupire, le pagine della cronaca continuano, ciclicamente, ad avere riferimenti a quelle storie che dal 1974 ad oggi non si esauriscono. Un caso che si collega a quelle drammatiche vicende è quello relativo alla morte del giovane medico umbro Francesco Narducci, avvenuta nell’ottobre del 1985. Di questo si sono interessati due giornalisti, Luca Cardinalini e Pietro Licciardi (quest’ultimo si era già interessato delle vicende relative al mostro di Firenze) che hanno cercato di ricomporre i tasselli di un intricato mosaico.

Dalle deposizioni dei testimoni e dalle carte che i due giornalisti hanno consultato, emerge che sulla vicenda Narducci in particolare e sui suoi collegamenti con la storia del mostro di Firenze non si e’ mai potuto indagare e conoscere la verità perché la massoneria perugina e poi lo stesso Grand’Oriente si trovarono d’accordo nel coprire tutta la faccenda dato il numero e il livello dei personaggi implicati.

Sopratutto emerge che sia i compagni di merende (Pacciani, Vanni, Lotti, ecc) sia i cosiddetti mandanti (Narducci, il farmacista di San Casciano, Calamandrei e gli altri) avevano in comune l’essere preda di perversioni e vizi sul piano sessuale e il coltivare passioni o frequentazioni magico-esoteriche.

I colti e benestanti “mandanti” erano per lo più massoni, pare anche si frequentassero, al di là delle barriere sociali, con quelli del giro di Pacciani in quanto Narducci aveva rapporti con le prostitute che anche loro frequentavano e lo stesso Vanni, amico di Pacciani, è stato visto in compagnia di Calamandrei e Narducci avere le stesse frequentazioni.

Sembra partecipassero anche a messe nere e rituali esoterici, che possono anche essere solo pretesti per le loro orge o rendere interessanti i loro ‘giochi’ e non necessariamente far parte di un qualcosa di organizzato e strutturato.

Un nome che ricorre, a questo proposito, è quello della Rosa Rossa che potrebbe essere solo il nome scelto per il “club” cui appartenevano i perversi, un po’ come in certi college americani, dove si fondano sette segrete… Secondo altre testimonianze – una riportata anche nel libro – alcuni dei personaggi implicati erano interessati alla magia ma non necessariamente a questo punto la Rosa Rossa è una setta esoterica.

Un altra testimonianza – per il momento non riportata nel libro – afferma che attorno ai mandanti (la Rosa Rossa) c’era un vasto giro di persone che sapevano chi erano gli autori degli omicidi ma che tacevano per convenienza. Mentre quelli ammazzavano e prendevano feticci c’erano infatti i guardoni, che assistevano allo spettacolo, i feticisti che ricevevano gli oggetti sottratti alle vittime e i satanisti o esoterici che usavano i lembi di carne…

Un club insomma che se anche non era esoterico nel senso stretto del termine era comunque contiguo. ricorre come il nome di una organizzazione in cui Narducci sarebbe stato il custode dei feticci.

Insomma: il sonno della fede – e della ragione – genera mostri… Guarda caso il giro dei mandanti è proprio quello del classico tipo “illuminato”, con cultura scientifica (medico o farmacista) oltre che umanistica e laicamente massone. Che coltiva senza inibizioni le proprie fantasie sessuali o si fa condizionare dalla propria psiche.

Il libro (Edizioni Derive Approdi, ottobre 2007, pp. 143, € 14,00) si dipana come un giallo avvincente e drammatico in quanto ha protagonisti reali, morti assassinati veramente e per i quali la giustizia, ancora, sembra non aver fatto il suo corso, anzi, solo a parlarne si incontrano muri di gomma.

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Pietro Licciardi, Luca Cardinalini La strana morte del dr Narducci. Il rebus dei due cadaveri e il “mostro” di Firenze  Ed. Derive&Approdi

Pp 143, 14 euro

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