L’esodo dei bianchi dal Sudafrica

bianchi_SudafricaCorrispondenza romana n 974/03
 06 gennaio 2007

Un milione di sudafricani bianchi – quasi un quinto della popolazione bianca – ha abbandonato il Paese negli ultimi dieci anni, con una marcata accelerazione nel periodo dal 1995 al 2005, periodo in cui 841.000 bianchi sono emigrati all’estero. Così la popolazione bianca che nel 1995 costituiva il 12,5% della popolazione globale (45 milioni), non rappresenta più oggi che il 9%.

È questo il dato che si ricava dal Rapporto del think-tank South African Institute of race Relations. Frans Cronjé, che ha redatto questo Rapporto, afferma che è sopratutto il crimine e la discriminazione positiva (affirmative action) che spinge un quinto della popolazione bianca del Sudafrica ad abbandonare il Paese.

Cronjé fà un’analisi sulle Inchieste statistiche delle famiglie dell’Africa del Sud (Statistics South Africa’s Household Surveys) nel periodo dal 1995 al 2005, sui dati della emigrazione e delle altre stime affidabili relative ai dati della popolazione, affermando che lui ed i suoi colleghi sono rimasti esterrefatti da questi risultati: «Quando abbiamo tracciato i grafici, abbiamo visto che quasi una generazione intera di sudafricani bianchi non era più lì».

La piramide della popolazione dei sudafricani bianchi che risulta dallo studio  mostra una sicura perdita di giovani e di bambini di meno di dieci anni. Le cifre per il 2005 stimano il numero di sudafricani bianchi nel Paese a 4,3 milioni, cioè 841.000 in meno dei 5,2 milioni del 1995.

Cronjé prevede che la popolazione bianca continuerà a decrescere e che la situazione avrà un maggiore impatto sull’economia: «La popolazione bianca invecchia, questo significa che i contribuenti bianchi saranno attivi soltanto per i prossimi venti anni. Ci sarebbe bisogno di un enorme afflusso di lavoratori qualificati per riempire il vuoto. Purtroppo questo non è il caso».

La maggior parte degli emigrati bianchi è composta da persone economicamente produttive, dice Marco MacFarlane, co-autore del Rapporto. Secondo MacFarlane, il crimine e la «discriminazione positiva» sono i principali motivi dell’esodo. «E siccome le cifre del crimine non diminuiranno rapidamente e la discriminazione positiva andrà avanti, un maggior numero di bianchi finirà per partire».

In base a questo rapporto gli emigranti sono di età compresa fra i 20 ed i 40 anni. «È il gruppo che ha dei bambini e che contribuisce alla crescita della popolazione, ma adesso essi tengono i loro figli all’estero, e tutti loro non tornano più. Questo significa che la popolazione continuerà a decrescere». L’esodo dei sudafricani bianchi è una conseguenza della fine dell’apartheid.

Tutti ricordano ancora delle campagne mediatiche mondiali che hanno imposto la fine dell’apartheid. Oggi gli stessi media coprono con una coltre di silenzio l’esodo delle vittime.