«Iraq libero»

pacifisti_Iraqper Rassegna Stampa

Rino Cammilleri

Spesso riceviamo sul nostro computer delle lettere inviate dai «Comitati per la resistenza del popolo iracheno-Iraq libero». Oppure targati «Uruk net», con traduzione in arabo. Sono bollettini che ci dicono la «verità» su quanto accade in Iraq, e cioè sulle nefandezze degli occidentali che, com’è noto, hanno invaso quel pacifico Paese senza ragione e adesso vi si esercitano in atrocità varie.

Abbiamo detto «senza ragione» perché i bollettini in questione non spiegano molto su quella sporca guerra, né il motivo «petrolio» sembra giustificato da momento che il barile è ai massimi storici e pure in quegli Usa che per primi avrebbero dovuto avvantaggiarsene.Non solo: pare proprio che l’amministrazione Bush si sia scavata la fossa da sola con questa guerra, visto che non sa come uscirne e che il numero dei caduti americani ormai soverchia ogni brandello di convenienza.

Il bollettino che abbiamo sott’occhio è datato 28 settembre 2006 ed è intitolato «Senza se e senza ma», e annuncia una «grande manifestazione» a Roma per il 30 successivo. Ora, poiché il 30 settembre è trascorso e nessun tiggì ha riportato la notizia, c’è da dedurre che la «grande manifestazione» tanto grande non sia stata.

Comunque, ecco il target della manifestazione: «L’incancrenirsi della situazione in Iraq; l’escalation della guerra in Afghanistan, con la diretta partecipazione attiva delle truppe italiane rifinanziate dal governo Prodi a luglio; la spedizione militare in Libano dove, sotto le insegne dell’Onu, si vuol continuare la guerra che Israele ha perso sul campo contro la resistenza: sono questi i punti caldi che fotografano l’attuale procedere della guerra infinita scatenata da Bush».

Naturalmente, «in sintonia con quel 50% di italiani che si oppone alle spedizioni militari con o senza Onu”. 50%? Boh. Parola del «Forum Sociale Europeo di Atene». Il quale, visto che c’era, aggiungeva alle richieste: «fine dell’occupazione della Palestina, rientro di tutti i profughi», «chiusura di tutte le basi militari Nato ed Usa», «disarmo nucleare, a partire dai paesi che hanno già le atomiche», «no alla campagna anti-islamica».

Promotori: «Confederazione Cobas, RdB-Cub, Forum Palestina, Partito Comunista dei Lavoratori, Rete dei Comunisti, Unione Democratica Arabo-Palestinese, Comitato per il ritiro dei militari italiani, Campo Antimperialista, Comitati Iraq Libero, Red Link, Utopia Rossa». Aderenti: «Rete Artisti contro le guerre, Medicina Democratica, Slai-Cobas, Legittima Difesa, International, Solidariety Mouvement, Islamic Anti-Defamation League, Linea proletaria, Carc nazionale e federazione romana, Collettivo Iqbal Masih (Lecce), Comitato contro la guerra (Valle del Sacco, Fr), Casa della Pace (Roma), Utopia Concreta (Brescia), Slai Cobas (Alfa di Pomigliano D’Arco, Na), Associazione Punto Rosso (Fermo), Redazione di Vìs a Vìs, Comitato 28 Giugno (Roma) Centro Popolare Autogestito (Firenze), Circolo Arci “Agorà” (Pisa), Coordinamento toscano di solidarietà con la Palestina, Collettivo Rinascita (Sarno), Associazione Pianeta Futuro (Pisa) Associazione Giovane Talpa (Milano), Area Antagonista Campania, Centro Sociale Ask (Palermo) Collettivo Internazionalista (Napoli), Comitato di Quartiere Alberone (Roma), Comitati contro la guerra (Milano), Coordinamento Palestina (Milano), Università in lotta (Palermo), Comitato con la Palestina nel cuore (Roma), Coordinamento RdB Ministero delle Finanze, Redazione di Teoria e Prassi, Spazio Antagonista Newroz (Pisa), Università Antagonista (Pisa), Associazione Liberazione (Mantova); Area Programmatica Progetto Comunista; Partito Umanista, Laboratorio di Resistenza alla guerra (Roma), Sud Pontino Social Forum, Collettivo Maistat@zitt@ (Milano), Militant (Roma), Cosenza Antifascista (Cosenza), Ambienteweb (Roma), Associazione Pellerossa (Cesena) Umbria contro la guerra, Spazio Radio (Roma), Coordinamento Studenti di Base Iskra Bologna) Confederazione Unitaria di Base (Bo), Centro di Documentazione Krupskaja (Bo), Circolo Arci La Vereda (Bo), Comitato Comunista A. Gramsci (Roma), Collettivo Zona Rossa del Malpighi (Roma), Comitato per il ritiro delle truppe italiane-disarmiamoli (Bologna)».

Come disse Garibaldi quando vide i Mille: «Però, quanta gente!».