Carlos Manuel Rodriguez Santiago

“cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi”

[Didaché IV, 2; CN ed., Roma 1978, pag. 32].

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di Rino Cammilleri

Questo laico portoricano nato nel 1918 aveva una sorella carmelitana e un fratello benedettino. I suoi tenevano un negozio ma un terribile incendio lo distrusse completamente quando Carlos aveva sei anni. Si trasferirono e misero il piccolo a studiare dai Redentoristi. A nove anni Carlos si ammalò gravemente di dissenteria nervosa: era accaduto che, avendo visto un bambino più piccolo di lui attaccato da un cane lupo, si era precipitato al soccorso ingaggiando una vera e propria lotta con la bestia.

Il male non lo abbandonò più, ripresentandosi di quando in quando. Carlos prese il diploma e si impiegò come segretario in diverse ditte prima di riprendere gli studi iscrivendosi all’università nel 1946. Ma il suo problema si riacutizzò e gli impedì di laurearsi. Tornò a lavorare e al suo singolare hobby: gli studi liturgici. Ne aveva una vera passione, divorando le relative riviste specializzate. Riuscì a coinvolgere alcuni amici e addirittura creò un centro universitario cattolico presso l’università San Juan di Portorico.

L’opera divenne così attiva e frequentata da costringere il suo ideatore, nel 1960, a dimettersi dal lavoro per dedicarvisi a tempo pieno. Ma quel tempo, seppur pieno, fu breve: nel 1963 il Nostro dovette subire un delicato intervento per un tumore al fegato. Che però era maligno e lo portò alla tomba in capo a qualche mese. La sua intercessione mi pare più che mai necessaria, oggi come oggi, perché l’attuale carnevale liturgico torni a essere quella cosa seria che dovrebbe. Serietà e bellezza al posto dell’intrattenimento pop & country.

Il Giornale 12 luglio 2005