La guerra nazionale spagnola di fronte alla morale e al diritto (indice)

del padre Ignacio G. Menendez – Reigada O.P

Docente di Teologia Morale, membro dell’associazione Francisco de Vitoria

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INDICE

introduzione

PRIMA PROPOSIZIONE

l governo del Fronte Popolare è illegittimo, tirannico, traditore della Patria e della Nazione, nemico di Dio e della Chiesa

SECONDA PROPOSIZIONE

La rivolta armata contro il Fronte Popolare e il suo governo non solo è giusta e lecita, ma anche obbligatoria, costituendo per il Governo Nazionale ed i suoi aderenti la guerra più santa che la storia abbia conosciuto

TERZA PROPOSIZIONE

Il Governo Nazionale è legittimo e cattolico, e sta compiendo un dovere patriottico, umanitario e religioso.

QUARTA PROPOSIZIONE

Ogni aiuto o sostegno prestato, direttamente o indirettamente, al Fronte Popolare, è illecito; così come, nelle attuali circostanze, lo è ugualmente ogni opposizione al legittimo Governo Nazionale.

QUINTA PROPOSIZIONE

I nazionalisti baschi, come cristiani, se non come spagnoli, prendendo le armi contro il Governo Nazionale e a fianco del Fronte Popolare, operano illecitamente

PARTE SECONDA

La sottomissione al potere costituito, prassi e dottrina della Chiesa

La Chiesa ed i cristiani, in quanto tali, non devono difendersi con la forza delle armi.

La Chiesa non si mette a dichiarare la legittimità o illegittimità di un potere costituito e, pertanto, la sua attitudine non può essere altra che la sottomissione e l’obbedienza al potere, qualunque sia.

I poteri politici, anche quando abbiano usurpato il potere ingiustamente, devono essere ubbiditi in tutto quello che di giusto comandano, fino a che detengono il potere di fatto.

Bisogna obbedire anche alle leggi ingiuste finché non comandano qualcosa di illecito, perché, se non osservate, potrebbero fare seguire dei mali maggiori alla società e all’individuo.

La difesa in armi della Patria dal tiranno, che sia tale per origine o per modo di governare, non è lecita se vi è la speranza fondata di poterla effettuare con mezzi pacifici e legali, a meno che non vi sia pericolo nell’aspettare.

La difesa armata dal tiranno non è lecita quando la tirannia non è molto violenta ed i mali che ne vengono sono minori di quelli che si calcola potrebbero venire dalla difesa armata

A) Anche se la Chiesa ed i cristiani in quanto tali non si difendono con le armi, i popoli cristiani possono difendere la Chiesa qualora la vedano ingiustamente oppressa, sia in sé stessa che in un determinato paese, come possono anche difendere qualunque altra causa giusta, in quanto uomini e cittadini

B) La Chiesa non dichiara legittima l’autorità solo perché è in possesso del potere; di conseguenza, quella ingiustamente usurpata rimarrà illegittima e la sottomissione e l’obbedienza che di fatto le si renderà, saranno solo in vista del bene comune.

C) La Chiesa, nel prescrivere la sottomissione al potere costituito, non intende abolire nessun diritto dei cittadini, ancor meno quando quei diritti costituiscono nello stesso tempo un dovere.

D) La difesa armata contro il tiranno, che sia tale per usurpazione o per il modo di governo, non si oppone alla dottrina della sottomissione, quando si verificano le condizioni stabilite nella prima serie di proposizioni.

E) Il popolo spagnolo ha osservato fedelmente la dottrina della sottomissione e dell’obbedienza, così come ora compie il suo dovere in difesa della religione e della Patria, avendo osservato tutte le condizioni necessarie perché la sollevazione fosse lecita.

APPENDICE.

Sulla cattolicità del governo nazionale

PARTE TERZA

Intorno alla “guerra santa” (risposta a J Maritain)