Erga migrantes caritas Christi (Sigle e Note)

PONTIFICIO CONSIGLIO

DELLA PASTORALE PER I MIGRANTI E GLI ITINERANTI

istruzione

(La carità di Cristo verso i migranti)

Sigle e abbreviazioni

AA Apostolicam Actuositatem (Concilio Vaticano II)

AAS Acta Apostolicae Sedis
AG Ad Gentes (Concilio Vaticano II)
CCEO Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium
CD Christus Dominus (Concilio Vaticano II)
CfL Christifideles Laici (Giovanni Paolo II)
CIC Codex Iuris Canonici
CMU Chiesa e mobilitá umana (PCPMT)
DPMC De Pastorali Migratorum Cura, “Nemo est” (Congr. per i Vescovi)
EA Ecclesia in America (Giovanni Paolo II)
EE Ecclesia de Eucaristia (Giovanni Paolo II)
EEu Ecclesia in Europa (Giovanni Paolo II)
EN Evangelii Nuntiandi (Paolo VI)
EO Ecclesia in Oceania (Giovanni Paolo II)
EV Enchiridion Vaticanum
GS Gaudium et Spes (Concilio Vaticano II)
LG Lumen Gentium (Concilio Vaticano II)
Messaggio Messaggio Pontificio per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato
MR Mutuae Relationes (Congr. per i Religiosi e Congr. per i Vescovi)
NMI Novo Millennio Ineunte (Giovanni Paolo II)
OE Orientalium Ecclesiarum (Concilio Vaticano II)
OR L’Osservatore Romano
PaG Pastores Gregis (Giovanni Paolo II)
PB Pastor Bonus (Giovanni Paolo II)
PdV Pastores dabo vobis (Giovanni Paolo II)
PG Patrologia Graeca, Migne
PL Patrologia Latina, Migne
PO Presbyterorum Ordinis (Concilio Vaticano II)
PT Pacem in Terris (Giovanni XXIII)
RH Redemptor Hominis (Giovanni Paolo II)
RMa Redemptoris Mater (Giovanni Paolo II)
RMi Redemptoris Missio (Giovanni Paolo II)
SC Sacrosanctum Concilium (Concilio Vaticano II)

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Note

[1] Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata mondiale della pace del 2001 Dialogo tra le culture per una civiltà dell’amore e della pace, 12: AAS XCIII (2001) 241; cfr. anche, di Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Novo millennio ineunte, 55: AAS XCIII (2001) 306.
[2] Pontificia Commissione per la pastorale delle Migrazioni e del Turismo, Lettera Circolare alle Conferenze Episcopali Chiesa e mobilità umana, 8: AAS LXX (1978) 362.
[3] Cfr. Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica postsinodale Ecclesia in Europa, 8: AAS XCV (2003) 655 e Esortazione Apostolica postsinodale Pastores Gregis, 69 e 72: OR 17 ottobre 2003, p. 12.
[4] Cfr. Giovanni Paolo II, Angelus Domini di domenica 6 luglio 2003: OR 7-8 luglio 2003, p. 1
[5] La Convenzione fa riferimento anche a quelle già esistenti, sempre in ambito internazionale, i cui principi e diritti possono coerentemente applicarsi alla persona dei migranti. Richiama ad esempio le Convenzioni sulla schiavitù, quelle contro la discriminazione nel campo dell’istruzione e ogni forma di discriminazione razziale, e altresì i Patti internazionali sui diritti civili e politici e quelli sui diritti economici, sociali e culturali, nonché la Convenzione contro la discriminazione nei confronti delle Donne, e quella contro la tortura e altro trattamento o punizioni crudeli, inumane o degradanti. Va menzionata inoltre la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e la Dichiarazione di Manila del IV Congresso delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine e il trattamento dei trasgressori. Di rilievo è dunque il fatto che anche i Paesi che non hanno ratificato la Convenzione circa la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, sono tenuti ad osservare le Convenzioni sopra ricordate, naturalmente se le ratificarono o vi avessero successivamente aderito. Per i diritti dei migranti nella società civile vedasi, per esempio, da parte ecclesiale, Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Laborem Exercens, 23: AAS LXXIII (1981) 635-637.
[6] Cfr. Messaggio 2003: OR 2-3 dicembre 2002, p. 7.
[7] Cfr. Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione Pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et Spes, Proemio, 22, 30-32: AAS LVIII (1966) 1025-1027, 1042-1044, 1049-1051; Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium, 1, 7 e 13: AAS LVII (1965) 5, 9-11, 17-18; Decreto sull’Apostolato dei Laici Apostolicam Actuositatem, 14: AAS LVIII (1966) 850s.; Giovanni XXIII, Lettera Enciclica Pacem in Terris, Parte prima: AAS LV (1963) 259-269; Pontificio Consiglio Cor unum e Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, I rifugiati: una sfida alla solidarietà: EV 13 (1991-1993) 1019-1037; Pontificia Commissione della Giustizia e della Pace, Self‑Reliance: compter sur soi: EV 6 (1977-1979) 510-563 e Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, La Chiesa di fronte al razzismo: EV 11 (1988-89) 906-943
[8] Messaggio 1999, 3: OR 21 febbraio 1999, p. 7.
[9] Cfr. Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Redemptoris Mater, 25: AAS LXXIX (1987) 394.
[10] Cfr. Lettera a Diogneto 5.1, citata in Messaggio 1999, 2: l.c., 7.
[11] Cfr. Clemente Romano, Lettera ai Corinzi, X-XII: PG 1, 228-233; Didaché, XI, 1; XII, 1-5, ed. F. X. FUNK, 1901, pp. 24, 30; Costituzione dei Santi Apostoli, VII, 29, 2, ed. F. X. FUNK, 1905, p. 418; Giustino, Apologia I, 67: PG 6, 429; Tertulliano, Apologeticum, 39: PL 1, 471; Tertulliano, De praescriptione haereticorum, 20: PL 2, 32; Agostino, Sermo 103, 1-2. 6: PL 38, 613-615.
[12] Cfr. Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Redemptoris Missio, 20: AAS LXXXIII (1991) 267.
[13] Ricordiamo, senza essere esaustivi, gli interventi della Società Salesiana di San Giovanni Bosco in Argentina, le iniziative di Santa Francesca Saverio Cabrini, specialmente nell’America del Nord, e quella delle due Congregazioni religiose fondate dal Vescovo Beato Giovanni Battista Scalabrini, dell’Opera Bonomelli in Italia, della St. Raphaels-Verein in Germania e della Società di Cristo per gli emigrati fondata dal Card. August Hlond, in Polonia.
[14] Cfr. Sacra Congregatio Consistorialis, Decretum de Sacerdotibus in certas quasdam regiones demigrantibus Ethnografica studia: AAS VI (1914) 182-186.
[15] Cfr. Sacra Congregatio Consistorialis, Decretum de Clericis in certas quasdam regiones demigrantibus Magni semper: AAS XI (1919) 39-43.
[16] AAS XLIV (1952) 649-704.
[17] L’Enciclica Pacem in Terris, nella Prima Parte, trattando il tema del diritto di emigrazione e immigrazione afferma: “Ogni essere umano ha diritto alla libertà di movimento e di dimora nell’interno della comunità politica di cui è cittadino; ed ha pure il diritto, quando legittimi interessi lo consiglino, di immigrare in altre comunità politiche e stabilirsi in esse”: l.c., 263.
[18] Concilio Ecumenico Vaticano II, Decreto sull’ufficio pastorale dei Vescovi nella Chiesa Christus Dominus, 18: AAS LVIII (1966) 682. Per quanto riguarda le “disposizioni date”, cfr. Pio X, Motu proprio Iam pridem: AAS VI (1914) 173ss; Pio XII, Costituzione Apostolica Exsul Familia, soprattutto la parte normativa: l.c., 692-704; Sacra Congregatio Consistorialis, Leges Operis Apostolatus Maris, auctoritate Pii Div. Prov. PP. XII conditae: AAS L (1958) 375-383.
[19] Cfr. Messaggio 1993, 6: OR 2 agosto 1992, p. 5.
[20] Paolo VI, Motu proprio Pastoralis migratorum cura: AAS LXI (1969) 601-603.
[21] Istruzione della Sacra Congregazione per i Vescovi De pastorali migratorum cura (Nemo est): AAS LXI (1969) 614-643.
[22] Cfr. Chiesa e mobilità umana, l.c., 357-378.
[23] Cfr. CIC can. 294 e Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica postsinodale Ecclesia in America, 65, nota 237: AAS XCI (1999) 800. Cfr. inoltre Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica postsinodale Ecclesia in Europa, 103, nota 166, l.c. 707.
[24] Cfr. Giovanni Paolo II Costituzione Apostolica Sacri Canones: AAS LXXXII (1990) 1037.
[25] Per particolari disposizioni normative riguardanti le Chiese Orientali Cattoliche nel nostro contesto, cfr. CCEO, can. 315 (che tratta degli Esarcati e degli Esarchi), i cann. 911 e 916 (circa lo statuto del forestiero e il Gerarca del luogo, il Gerarca proprio e il Parroco proprio), il can. 986 (sulla potestà di governo), il can. 1075 (sul foro competente) e il can. 1491 (circa leggi, consuetudini e atti amministrativi).
[26] Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica Familiaris Consortio, 77: AAS LXXIV (1982) 176.
[27] Cfr. Istruzione della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica Ripartire da Cristo. Un rinnovato impegno della vita consacrata nel terzo millennio, 9, 35, 36, 37 e 44: OR 15 giugno 2002, Supplemento, pp. III, IX, X.
[28] Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Redemptor Hominis, 14: AAS LXXI (1979) 284-286.
[29] Cfr. in particolare Messaggio 1992: OR 11 settembre 1991, p. 5 e quelli del 1996: OR 6 settembre 1995, p. 6 e del 1998: OR 21 novembre 1997, p. 4.
[30] Cfr. Messaggio 1993: 2, l.c., 5.
[31] Cfr. Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, Discorso del Santo Padre, 2: Atti del IV Congresso Mondiale sulla Pastorale dei Migranti e dei Rifugiati (5-10 Ottobre 1998), Città del Vaticano 1999, p. 9.
[32] Cfr. Messaggio 1996: OR 6 settembre 1995, p. 6.
[33] Messaggio 1988, 3b: OR 4 settembre 1987, p. 5.
[34] Cfr. Messaggio 1990, 5: OR 22 settembre 1989, p. 5 e quelli del 1992, 3, 5-6: l.c., 5 e del 2003: OR 2-3 dicembre 2002, p. 7.
[35] Cfr. Messaggio 1987: OR 21 settembre 1986, p. 5 e quello del 1994: OR 17 settembre 1993, p. 4.
[36] Giovanni Battista Scalabrini, Memoriale per la costituzione di una commissione pontificia Pro emigratis catholicis (4 maggio 1905), in S. Tomasi e G. Rosoli, “Scalabrini e le migrazioni moderne. Scritti e carteggi”, Torino 1997, p. 233.
[37] Cfr. Giovanni Paolo II, Costituzione Apostolica sulla Curia Romana Pastor Bonus, 149-151: AAS LXXX (1988) 899-900.
[38] Giovanni Paolo II, Discorso ai membri dell’International Catholic Migration Commission, 4: OR 12-13 novembre 2001, p. 6.
[39] Ibidem.
[40] Di una tale necessità dell’evangelizzazione delle culture troviamo attestazione specialmente nella Esortazione Apostolica di Paolo VI Evangelii Nuntiandi (n. 20), in cui si afferma che “occorre evangelizzare … la cultura e le culture dell’uomo nel senso ricco ed esteso che questi termini hanno nella costituzione Gaudium et Spes (cfr. n. 53), partendo sempre dalla persona e tornando sempre ai rapporti delle persone tra loro e con Dio. Il vangelo, e quindi l’evangelizzazione, non si identificano certo con la cultura, e sono indipendenti rispetto a tutte le culture. Tuttavia il Regno, che il Vangelo annunzia, è vissuto da uomini profondamente legati a una cultura, e la costruzione del Regno non può non avvalersi degli elementi della cultura e delle culture umane”: AAS LXVIII (1976) 18-19.
[41] Cfr. pure Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera ai Vescovi su alcuni aspetti della Chiesa intesa come comunione, 8-9: AAS LXXXV (1993) 842-844.
[42] Cfr. pure Concilio Ecumenico Vaticano II, Decreto sull’attività missionaria della Chiesa Ad Gentes,11: AAS LVIII (1966) 959-960.
[43] Ibidem 38: l.c., 986.
[44] Cfr. Concilio Ecumenico Vaticano II, Decreto sul ministero e la vita dei Presbiteri Presbyterorum ordinis, 2 e 6: AAS LVIII (1966) 991‑993, 999-1001 e Costituzione sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, 47: AAS LVI (1964) 113, nonché GS 66.
[45] Cfr. Istruzione interdicasteriale su alcune questioni circa la collaborazione dei Laici al ministero dei Sacerdoti Ecclesiae de mysterio: AAS LXXXIX (1997) 852-877 e PaG 51 e 68.
[46] Nel cap. 15 della Lettera ai Romani il dovere dell’accoglienza ci viene presentato nei suoi tratti più salienti, che qui si ricorda aggettivandola. Sia dunque essa “cristiana” e profonda, che parte dal cuore (“Dio … vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti ad esempio di Cristo”: v. 5); sia generosa e gratuita, non interessata e possessiva (“Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso … si è fatto servitore”: v. 3 e 8); sia benefica e edificante (“Ciascuno di noi cerchi di compiacere il prossimo nel bene, per edificarlo”: v. 2) e attenta ai più deboli (“Noi che siamo i forti abbiamo il dovere di sopportare l’infermità dei deboli, senza compiacere noi stessi”: v. 1).
[47] Cfr. Messaggio 1992, 3-4: l.c., 5 e PaG 65
[48] Cfr. Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica Christifideles Laici, 23: AAS LXXXI (1989) 429-433, RMi 71 e PaG 40.
[49] Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica sulla santificazione della domenica Dies Domini, 53: AAS XC (1998) 747; cfr. Congregazione per il Culto Divino, Direttorio per le celebrazioni domenicali in assenza del Sacerdote Christi Ecclesia, 18-50: EV XI (1988-1989) 452‑468, e Istruzione interdicasteriale Ecclesiae de mysterio, 4 e art. 7: l.c., 860, 869-870.
[50] Cfr. Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Direttorio su Pietà popolare e Liturgia. Principi e orientamenti, Città del Vaticano 2002 e Commissione Teologica Internazionale, Fede e inculturazione, Parte terza, Problemi attuali di inculturazione, 2-7: EV 11 (1988-1989) 876-878.
[51] Cfr. Concilio Ecumenico Vaticano II, Decreto sulle Chiese Orientali Cattoliche Orientalium Ecclesiarum, 4 e 6: AAS LVII (1965) 77-78.
[52] Cfr. Congregatio de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum, De Benedictionibus, Città del Vaticano 1985.
[53] Cfr. Messaggio 1991: OR 15 agosto 1990, p. 5; Segretariati per l’Unione dei Cristiani, per i non Cristiani e per i non Credenti e Pontificio Consiglio della Cultura (a cura di), Il fenomeno delle sette o Nuovi Movimenti Religiosi: sfida pastorale, Città del Vaticano 1986 e Sette e Nuovi Movimenti Religiosi: Testi della Chiesa Cattolica (1986-1994), (a cura del Gruppo di Lavoro sui Nuovi Movimenti Religiosi), Città del Vaticano 1995. Per quanto riguarda il “New Age”, cfr. Pontifici Consigli della Cultura e per il Dialogo inter-religioso, Gesù Cristo portatore dell’acqua viva. Una riflessione cristiana sul “New Age”, Città del Vaticano 2003.
[54] Per quanto riguarda le disposizioni circa il coordinamento di diversi riti in un medesimo territorio, cfr. CCEO cann. 202, 207 e 322.
[55] Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, Direttorio per l’applicazione dei principi e norme sull’ecumenismo, 137: AAS LXXXV (1993) 1090.
[56] Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Ecclesia de Eucharistia, 45: AAS XCV (2003) 462s. Per i cattolici il Santo Padre così attesta, richiamandosi all’Enciclica Un unum sint: “Reciprocamente, in determinati casi e per particolari circostanze, anche i cattolici possono fare ricorso per gli stessi Sacramenti ai ministri di quelle Chiese in cui essi sono validi” (n. 46: AAS LXXXVII [1995] 948). “Occorre badare bene a queste condizioni, che sono inderogabili, pur trattandosi di casi particolari determinati, poiché [per] il rifiuto di una o più verità di fede su questi Sacramenti e, tra esse, di quella concernente la necessità del Sacerdozio ministeriale, … un fedele cattolico non potrà ricevere la comunione presso una comunità mancante del valido sacramento dell’Ordine” (EE 46).
[57] Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, Direttorio per l’applicazione dei principi e norme sull’ecumenismo, 107: l.c., 1083.
[58] Cfr. RMi 37b, 52, 53, 55-57: l.c., 283, 299, 300, 302-305.
[59] Cfr. Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso e Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Istruzione Dialogo e Annuncio, 42-50: AAS LXXXIV (1992) 428-431.
[60] Nelle scuole in cui è offerta anche la refezione, occorrerà tenere conto delle regole alimentari degli alunni, a meno che i genitori non dichiarino di rinunciarvi. La scuola dovrà favorire inoltre momenti di dialogo, sull’attività comune, fra genitori, compresi anche quelli appartenenti ad altre religioni.
[61] Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica postsinodale Ecclesia in Oceania, 45: AAS XCIV (2002) 417-418.
[62] Cfr. Concilio Ecumenico Vaticano II, Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane Nostra Aetate, 1-3, 5: AAS LVIII (1966) 740-744 e anche EEu 57.
[63] Cfr. pure Segretariato per i non Cristiani, L’atteggiamento della Chiesa di fronte ai seguaci di altre religioni, 32: OR 11-12 giugno 1984, p. 4.
[64] Cfr. Messaggio 2002, 3: OR 19 ottobre 2001, p. 5.
[65] Congregazione per l’Educazione Cattolica, Lettera circolare, Il fenomeno della mobilità, agli Ordinari diocesani e ai Rettori dei loro seminari sulla pastorale della mobilità umana nella formazione dei futuri sacerdoti (1986), Annesso, 3: EV 10 (1986-87) 14.
[66] Ibidem 4.
[67] Cfr. Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica postsinodale Pastores dabo vobis, 58: AAS LXXXIV (1992) 760.
[68] Per la definizione di “Missionario” o “Cappellano”, cfr. DPMC 35. Il nuovo CIC usa semplicemente la parola Cappellanus (cfr. i cann. 564-572). Per quanto concerne il fine specifico di questa attività missionaria cfr. AG 6; per la necessità di un mandato da parte della Chiesa cfr. DPMC 36; per i destinatari, cioè i migranti, cfr. DPMC 15 e la già ricordata Lettera circolare Chiesa e mobilità umana, 2: l.c., 358. Per quel che riguarda il concetto di pastorale dei migranti cfr. DPMC 15.
[69] Cfr. DPMC 37 e 42-43.
[70] Cfr. Congregazione per i Religiosi e gli Istituti secolari e Congregazione per i Vescovi, Note direttive circa le mutue relazioni tra i Vescovi e i Religiosi nella Chiesa, Mutuae Relationes, 11 e 12: AAS LXX (1978) 480-481.
[71] Cfr. nota 13.
[72] Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica postsinodale Vita consecrata, 58: AAS LXXXVIII (1996) 430; cfr. EEu 42-43.
[73] Cfr. Congregazione per i Religiosi e gli Istituti secolari e Pontificia Commissione per la Pastorale delle Migrazioni e del Turismo, Lettera congiunta, A tutti i Religiosi e le Religiose del mondo: People on the move 48 (1987) 163-166.
[74] Cfr. Congregazione per i Religiosi e gli Istituti secolari e Pontificia Commissione per la Pastorale delle Migrazioni e del Turismo, Invito all’impegno pastorale per i Migranti e Rifugiati, Istruzione congiunta, 11: SCRIS Informationes 15 (1989) 183-184; cfr. AG 20 e DPMC 52, 53 e 54.
[75] Cfr. Messaggio 1988: l.c., 5; Istruzione Ecclesiae de mysterio, 4: l.c., 860-861, ed EEu 41.
[76] Sono costituite, in genere, da più parrocchie, chiamate dal Vescovo a costruire insieme un’efficace “comunità missionaria”, che opera in un dato territorio, in armonia con il piano pastorale diocesano. E’, insomma, una forma di collaborazione, di coordinamento interparrocchiale (fra due o più parrocchie limitrofe)
[77] Cfr. Messaggio 1996: OR 6 settembre 1995, p. 6.
[78] Cfr. PT, Parte prima: l.c., 265-266.
[79] Cfr. ibidem 266.
[80] Messaggio 1988, 3c: OR 4 settembre 1987, p. 5.
[81] cfr. Messaggio 2004: OR 24 dicembre 2003, p. 5.

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