Un “sussidiario” di cultura cattolica all’ombra del Conte De Maistre

serate_coverFormiche.it 14 dicenbre 2014

Recensione del libro “Le serate di San Pietroburgo, oggi” a cura di G. Brienza e O. Ebrahime.

di Giulio Lizzi

Le serate di San Pietroburgo, oggi” è un libro appena uscito per le Edizioni Zolfanelli (a cura di G. Brienza e O. Ebrahime, Presentazione di Marcello Veneziani, Chieti 2014, pp. 208, € 15,00), frutto del lavoro dei primi cinque anni del Centro culturale «Le serate di San Pietroburgo»-Roma, costituito nella Capitale da giornalisti, professionisti e rappresentanti delle più svariate realtà associative e culturali, accomunati per l’interesse al grande patrimonio della tradizione politica, religiosa e filosofica occidentale.

I 42 contributi raccolti, già pubblicati con alcune varianti in altrettante uscite di “Serate di San Pietroburgo. Rubrica di cultura e politica tradizionale”, Terza pagina del periodico “Il Corriere del sud” curata da Giuseppe Brienza e Omar Ebrahime, sintetizzano le presentazioni che il Centro culturale ha organizzato a Roma, e che i promotori hanno voluto intitolare alla maggiore opera di quello che considerano unanimemente un loro punto di riferimento, vale a dire il Conte savoiardo Joseph de Maistre (1753-1821).

LE SERATE DI SAN PIETROBURGO, OGGI 

Stato e diritto nel pensiero di Joseph de Maistre (pp. 69-73), è uno dei contributi iniziali del volume, che inquadra i vari aspetti ancora di attualità e di interesse nel pensiero del Conte savoiardo. «Era la lezione di Platone quella che egli aveva recepito – scrive al riguardo uno degli Autori dei 42 mini-saggi, Riccardo Pedrizzi, del Platone espressione dell’Ellade dorica e severa e di tutta l’antichità con i suoi insegnamenti perennemente validi. È chiaro che per de Maistre sarebbe stato utopistico tendere ad uno Stato, tale quale l’aveva delineato il filosofo greco, così organizzato e così strutturato; ma ciò non toglie che i principi eterni, universali ed immutabili potevano dal conte essere utilizzati e messi in pratica anche nel “suo” mondo» (p. 70).

L’altro contributo del capitolo IV, “monografico” su Joseph de Maistre, è del filosofo cattolico Guido Vignelli, che illustra il perché De Maistre è da considerarsi il “maestro della contro-rivoluzione” (pp. 65-69). Il Conte, infatti, per «la squisita raffinatezza dei modi e il sottile umorismo del linguaggio che moderavano il rigore dei princìpi, l’austerità dei costumi e il vigore dell’azione; il suo carattere, forgiato da lunghe e dure prove, dava l’impressione di una serena grandezza che non intimoriva l’interlocutore ma lo conquistava. Spirito eletto, profondo pensatore, grande letterato, affascinante polemista dallo stile brillante ma incisivo, la sua penna e la sua conversazione erano tanto ricercate dagli amici quanto temute dai nemici» (p. 68).

PIANO DELL’OPERA

Le altre cinque “aree tematiche” nel quale sono raggruppati i contributi del volume Le Serate di San Pietroburgo, oggi sono, la prima dedicata al Comunismo (“La Russia, dopo la caduta del Muro”, “URSS-EURSS, analogie ed affinità elettive”, “Vladimir Ghika, testimone vivente del Deus caritas est”), poi alla Contro-rivoluzione cattolica(“Gilbert Keith Chesterton, il paradosso di Dio”, “Giovannino Guareschi, una vita italiana”, “Gustave Thibon, maestro di realismo cristiano”), al Conservatorismo (“Pat Buchanan, il grande conservatore”, “Pat Buchanan, un giornalista cattolico”, “Oriana Fallaci e l’Islam”, “Rivoluzione americana e rivoluzione francese: un confronto”, “La paura e la speranza secondo Giulio Tremonti”) e, infine, alla Dottrina sociale cattolica (“Le radici antiche della Dottrina sociale della Chiesa”, “Etica della responsabilità e mondo del gioco”, “Sulle orme di Giuseppe Toniolo, a 50 anni dal Vaticano II”, “L’economia sociale? Una risposta alla crisi”).

L’ultima “sezione”, per una società smemorata come quella dei media, appare di particolare interesse, perché è dedicata al Magistero pontificio contemporaneo. E’ composta di cinque brevi saggi, “Cracovia, segreto d’Europa”, su Giovanni Paolo II, “Ferdinando Loffredo, studioso cattolico”, sul pensiero sociale al tempo di Pio XII, all’esortazione apostolica ”Verbum Domini” di Benedetto XVI, al magistero di Benedetto XVI sulla comunicazione sociale, concludendo con un interessante contributo di Giuseppe Brienza intitolato “Papa Francesco e l’”apostolato dell’opinione pubblica” (pp. 109-112).

I CURATORI

Giuseppe Brienza, giornalista pubblicista, è dottore di ricerca presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma “La Sapienza”. Attualmente collabora con le riviste “Studi Cattolici”, “Fides Catholica”, “il Borghese”, “Vita Nuova” e “Il Corriere del Sud”. Ha pubblicato una cinquantina di saggi scientifici e, fra gli altri, i libri: “Famiglia e politiche familiari in Italia” (Carocci editore, Roma 2001), “Famiglia, sussidiarietà e riforma dei servizi sociali” (Città Nuova Editrice, Roma 2002), “Libertà ed identità religiosa nell’Unione europea” (Edizioni Solfanelli, Chieti 2006, Roma 2007), “Identità cattolica e anticomunismo nell’Italia del dopoguerra. La figura e l’opera di mons. Roberto Ronca” (D’Ettoris Editori, Crotone 2008) e La difesa sociale della famiglia. Diritto naturale e dottrina cristiana nella pastorale di Pietro Fiordelli, vescovo di Prato (Invito alla lettura di Mons. Luigi Negri, Leonardo Da Vinci, Roma 2014).

Omar Ebrahime, giornalista e studioso di Dottrina sociale della Chiesa, del Centro culturale «Le serate di San Pietroburgo»-Roma, è membro della Direzione dell’Osservatorio internazionale “Card. Van Thuân” sulla Dottrina sociale della Chiesa.

DE MAISTRE NEL XXI SECOLO

“Le serate di San Pietroburgo, o Colloqui sul governo temporale della Provvidenza” (1821), rappresenta senza dubbio il capolavoro letterario di Joseph de Maistre. Questa attualizzazione, abbracciando temi di grande attualità, rileva per la sua originalità di pensiero e profondità di trattazione, pur nel contenuto sintetico (4-5 pagine ciascuna) dei singoli contributi. Insomma, l’obiettivo dei curatori e degli Autori di far rivivere de Maistre nel XXI secolo, bisogna dirlo, è raggiunto con grande efficacia.