Non c’e’ piu’ religione, nemmeno un’ora

ora_religionePubblicato su Tempi num.36 del 05/09/2005

di Cavallari Fabio

Figlio di un comunista vecchio stampo, che se fosse ancora tra noi mi direbbe “vai fin in fondo, non fermarti alla tolleranza”, mi rendo conto che mai avrei potuto chiedere l’esonero dall’ora di religione.

Figuriamoci! Manco dopo una lunga convalescenza per un femore malamente rotto ho avuto la possibilità di sfuggire al prof “maniaco” del basket a tutti i costi! Immagino se avessi preteso di scappare da Dio! Anche il mio ex docente di diritto, ateo integralista viscerale (quasi patologico) m’invitava a conoscere il cristianesimo, a leggere il Vangelo e le Encicliche. «Come fai altrimenti ad interloquire, ti accontenti di ripetere Marx, la religione è l’oppio dei popoli?».

Non sappiamo chi siamo e ce ne fottiamo di sapere chi siamo stati, altroché laici, scriveva Luigi Amicone sabato 13 agosto sul Foglio. Non basta però dire: religione. Lucetta Scaraffia annotava l’importanza della qualità dell’insegnamento.

Confesso: non mi è rimasto nulla dei miei sei anni di permanenza in un istituto tecnico per ragionieri. Amicone incontrò don Luigi Giussani. Io, qualche prete di provincia imbarazzato e convinto che discutere di calcio e boxe infarcendo il tutto con un paio di Padre Nostro, potesse avvicinare noi ragazzi.

Invece, ci serviva e avevamo bisogno di una semplice domanda: perché? Così, ora a trentacinque anni, da non credente, ho iniziato a comprendere qualcosa del cristianesimo, proprio grazie all’amicizia di persone come Luigi Amicone, o alla recente conoscenza di don Gabriele Mangiarotti (curatore del sito Culturacattolica.it) che, commentando il mio libro su libertà e alienazione, mi ha “costretto” a riprendere in mano i Manoscritti economico-filosofici del 1844 di K. Marx e a scoprire un saggio di Luigi Negri (attuale Vescovo di San Marino-Montefeltro), tratto da Persona e Stato nel pensiero di Hobbes.

Mi sia concesso chiedere: all’ora obbligatoria di religione bisogna pretendere l’obbligatoria presenza di uomini che chiedano “perché”. Perché il cristianesimo, perché l’uomo, perché il marxismo. Perché?