8 marzo, una ‘festa’ inventata

tratto da Pensare la storia. Una lettura cattolica dell’avventura umana,
Paoline, Milano 1992, p. 107-108.

di Vittorio Messori

C’erano una volta delle operaie tutte lavoro, fede socialista e sindacato; e c’era un padrone cattivo. Un giorno, le lavoratrici si misero in sciopero e si asserragliarono nella fabbrica. Qualcuno (il padrone stesso, a quanto si dice) appiccò il fuoco e 129 donne trovarono atroce morte. Era l’8 marzo 1908, a New York. Due anni dopo, la leggendaria femminista tedesca Clara Zetkin propose, al Congresso socialista di Copenaghen, che l’8 marzo, in ricordo di quelle martiri sociali, fosse proclamato “giornata internazionale della donna”.

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Un altro mondo

Il Timone Febbraio 2006

Gianpaolo Barra

Presto saremo chiamati a scegliere i nostri rappresentanti al Parlamento. Affideremo loro, tutto sommato, buona parte delle sorti del bel Paese. Non dubito che i lettori del Timone valuteranno bene a quale dei due schieramenti dare il loro voto. Qualunque sia la preferenza, tutti, incluso il sottoscritto, sappiamo che la “buona battaglia” per l’evangelizzazione del nostro popolo continua.

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Paolini

http://www.rinocammilleri.it/ Rubrica Antidoti del 5 marzo 2006

Sul «Corriere della Sera» del 4 marzo 2006 è apparso un trafiletto che merita il riporto integrale: «”L’Unione sembra accettare le coppie di fatto, ma come non vedere che nel centrodestra “quasi tutti i capi sono divorziati o risposati o hanno scelto di trasformare la loro unione in coppia di fatto?”.

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New Orleans: A Tale of Two Cities

by Thomas Drake

It was early December and many old friends were around the table in lively conversation after months of being scattered across America as part of the “Katrina Diaspora.” Stories of personal adventures and misadventures, loss and separation from family and friends, were bantered back and forth.

Everyone had just returned from the First Saturday devotions at St. Patrick’s in downtown New Orleans. The devotions had helped put these dramatic events in a more spiritual perspective.

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Al Jazeera si fa portavoce dei no global

11 febbraio 2006

Al Jazeera, la rete televisiva panaraba nota per aver ritrasmesso in tutto il mondo, via satellite, proclami e rivendicazioni di efferati omicidi degli estremisti islamici, ha trasmesso mercoledì 8 febbraio u.s., alle ore 22:05 in Italia, e ritrasmesso in replica venerdì 10 febbraio alle 18:05 e sabato 11 alle 11:05, sempre ora italiana, il documentario Per un mondo diverso di Sherif Fathy Salem.

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C’era una volta la diversità

Studi Cattolici n.539 gennaio 2006

di Dino Basili

II moralismo non piace. Figuriamoci il «moralismo apocalittico» praticato dalla sinistra italiana. Imperversa a cicli. L’ultimo assai rovineggiante (tutto va malissimo) e rovinoso (per il Paese) è cominciato con la sconfitta elettorale del 2001, proseguendo senza soste. Con l’avvicinarsi delle urne il catastrofisimo cresce, si gonfia, arriva anche al ridicolo. Niente paura, però. Nel caso di vittoria della coalizione a baricentro Ds saranno rose e fiori nel giro di pochi mesi. Per via della bacchetta magica. Quella capace di seminare artificialmente sdegno ed «evviva», di far apparire giusto l’ingiusto e viceversa, di trasformare in rendita le disgrazie (e le imperizie) altrui.

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L’Unione: Strafalcioni e scopiazzature anche per la parte economica

Prodi_programmaTratto da Il Domenicale

281 pagine per dire tutto e il suo contrario. Perché il programma è solo la cornice, poi (parole sue) sarà Prodi a disegnare il quadro. Epperò già dalla cornice si capisce che non sarà un grande paesaggio: nel burocratese più antico i sogni della Sinistra, i nostri incubi

di Massimiliano Longo

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L’autolesionismo (o la stupidità) di certi "cattolici"

toscana_oggi_coverDopo la pubblicazione di un commento non lusinghiero sull’attuale governo da parte del settimanale della Conferenza Episcopale Toscana TOSCANA OGGI il presidente dell’Unione dei Giuristi Cattolici di Pisa invia una lettera al suo direttore.

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E Prodi rilancia il fantasma elettrosmog

elettrosmogil Giornale del 27 febbraio 2006

Franco Battaglia

docente di Chimica dell’ambiente – Università di Modena

Quando me l’hanno detto non volevo crederci e, a costo di passare per scortese malfidato, ho controllato. A pagina 148 del programma dell’Unione – quello titolato «Per il bene dell’Italia» – sta scritto, testualmente: «Si rende necessario ritornare ai princìpi della legge quadro sull’elettrosmog approvata dal governo di centrosinistra, applicando il principio di precauzione e modificando radicalmente i decreti attuativi varati dalla maggioranza di centrodestra». Diciamo la verità: non è a Palazzo Chigi che dovremmo mandarli, ma a Regina Coeli o, se preferiscono, a  San Vittore.

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Unione: un “programma” senza direzione

Prodi_Unione“Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare”.

Una citazione di Seneca è il titolo eloquente del secondo di una serie di documenti che la Compagnia delle Opere propone per approfondire le ragioni del voto nel periodo che ci separa dalle elezioni politiche del 9 aprile. Lo slogan è “Verso le elezioni del 9 aprile…per formarsi un giudizio”.

Il secondo documento riporta alcuni commenti di autori “non filoberlusconiani” – recita il volantino – tratti da laicissime testate italiane come Il Corriere della Sera, Repubblica, Il Manifesto. Le ambiguità in politica estera, le incertezze sulla TAV, la scuola, il lavoro.  Il minimo che si può dire, è la conclusione che si trae dai commenti di Galli della Loggia, Romano, Parlato, ecc., è che le 280 pagine gialle di Prodi mancano di una direzione…

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