La scomparsa degli ultracattolici. Tra ritiri e clamorose bocciature

Notizie tiscali.it 21 Marzo 2018

 Buttiglione, Giovanardi e Sacconi si sono ritirati, Formigoni non ce la fa. Roccella aveva promesso di cancellare le unioni civili, ma ha perso nel suo collegio e resta fuori: “I cattolici dopo queste elezioni sono diventati irrilevanti”, ammette. Resiste solo Paola Binetti, che ha conquistato miracolosamente un posto al Senato, dove doveva essere candidato un uomo. Sconfitta una delle fondatrici del Movimento Scienza e vita in lista con Forza Italia, la Lega porta in Senato l’ex Family Day

di Paolo Emilio Russo, giornalista parlamentare

Considerato che il 66% degli eletti sono matricole e che il palazzo di Montecitorio è una specie di labirinto è facile intuire la difficoltà dei neo deputati a raggiungere il corridoio al quarto piano dove, proprio a fianco della sala dove si riunisce la Commissione Ambiente, i deputati della diciottesima legislatura si devono recare per la “registrazione”. Al Senato le procedure – che contemplano la foto, la spiegazione di alcuni servizi essenziali e la scelta della password per la email interna – erano iniziate il giorno prima e sono proseguite per tutta la giornata di ieri.

Fatevi il segno della croce, dunque

Se la curiosità dei giornalisti (e anche dei funzionari dei palazzi) era tutta per le new entry, pochi si sono accorti che la diciottesima legislatura è quella che vede l’uscita di scena di alcuni cattolici “prestati” alla politica, personalità che avevano portato la loro esperienza in quegli ambienti dentro i Palazzi e inscenato battaglie contro leggi eticamente sensibili come le unioni civili o il biotestamento.

I casi più clamorosi sono quelli dell’ex governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che era stato eletto con Forza Italia, e dell’ex udiccino e sottosegretario alla Famiglia Carlo Giovanardi, che ha deciso di non ricandidarsi al Senato, dove sedeva fino a qualche giorno fa, e dove ha condotto una dura battaglia contro le unioni civili.

Aveva addirittura promesso di “cancellare” le unioni civili, causando la risposta stizzita del mondo lgbt e le reazioni irritate dell’ala più moderna del centrodestra, costringendo Silvio Berlusconi a rassicurare gli elettori gay, l’ex sottosegretaria Eugenia Roccella. Ex Alleanza nazionale e poi eletta col Popolo delle libertà, transitata poi per Idea di Gaetano Quagliariello (che è stato rieletto in un collegio maggioritario in Abruzzo) è una esponente di Noi con l’Italia ed era stata candidata del centrodestra nel collegio uninominale di Bologna Casalecchio di Reno.

E’ stata sconfitta e resta fuori. “Dopo il voto di ieri i cattolici sono più irrilevanti che mai; più che altro, sono stati decimati. Insieme ai cattolici è sparita l’area moderata, il centro”, ha scritto su Facebook all’indomani del risultato elettorale. “Fino ad oggi la politica nel nostro paese è sempre stata a trazione moderata, ma con queste elezioni gli italiani si sono decisamente radicalizzati, rifugiandosi nella protesta, anche se con scelte diverse tra nord e sud”, ha ammesso.

Da questo “giro” in poi non sarà più parlamentare l’ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, già socialista e poi forzista, che molti ricordano per la sua battaglia per “salvare la vita” di Eluana Englaro quando era membro del governo. Non ricandidati nemmeno il forzista Fabrizio Di Stefano e Gian Luigi Gigli, del Centro democratico, che è il presidente del Movimento per la Vita italiano.

Con l’ultradestra

Ieri era a Montecitorio, ma non è stato eletto nel collegio in Umbria dove era stato candidato, l’ex ministro Antonio Guidi, che stavolta è stato candidato da Fratelli d’Italia. Sono rimasti fuori altri candidati “attenzionati” dai movimenti cattolici come Giancarlo Cerrelli, segretario nazionale del comitato “Sì alla Famiglia” candidato con la Lega alla Camera nel collegio uninominale di Crotone o Olimpia Tarzia. Socio fondatore dell’Associazione Nazionale Scienza & Vita, tra i fondatori del Movimento per la vita italiano, docente di Bioetica presso la Pontificia Università Lateranense era candidata per Forza Italia nel collegio 10 di Roma. La lista del partito berlusconiano ha sfiorato il 30%, ma lei non ce l’ha fatta. “Ma possiamo dire di aver combattuto la buona battaglia e conservato la fede”, ha scritto in una nota, ringraziando gli elettori e criticando la stampa cattolica che non si sarebbe adeguatamente schierata.

Dal Family Day al Senato

Fuori anche il responsabile nazionale del Dipartimento Vita e Famiglia di Fratelli d’Italia, Federico Iadicicco, sconfitto al Senato a Roma dal “nemico” giurato Emma Bonino. Deve la sua miracolosa rielezione proprio agli elettori romani e ad un cambio di collegio all’ultimo minuto la più famosa tra i volti dei cattolici scesi in politica, cioè Paola Binetti. Già portavoce del Family Day, candidata un tempo dal Pd, transitata poi per l’Udc, doveva impegnarsi nella sfida impari contro Paolo Gentiloni nel collegio di Roma centro, ma, all’ultimo secondo, è stata chiamata in un collegio al Senato (Roma 3) per riequilibrare la presenza femminile. Al suo posto è stato candidato Luciano Ciocchetti – sconfitto – mentre lei, che fino ad oggi era alla Camera, è stata rieletta in Senato.

Il medico col cilicio addosso

Il medico che fece scalpore quando confessò di utilizzare il cilicio, siederà non lontano da Simone Pillon, pure lui figura di spicco del Family Day, eletto con la Lega e già finito nel mirino della stampa “progressista” per alcune sue dichiarazioni da cattolico ortodosso. Considerati “amici” di quel mondo il vicesindaco di Verona Lorenzo Fontana, eletto a Montecitorio, come l’ex sindaco di Padova, il leghista Massimo Bitonci, che aveva lanciato una crociata “contro il gender” nelle scuole, e Massimiliano Romeo, neo deputato della Lega, che quando era capogruppo del Carroccio nel consiglio regionale della Lombardia si era inventato la scritta luminosa “Family Day” sul palazzo del Pirellone.

Non si è ricandidato il presidente del Gruppo Misto Pino Pisicchio e, dopo 24 anni ininterrotti dentro i Palazzi, si è “ritirato” anche l’ex segretario centrista e ministro della Pubblica istruzione Rocco Buttiglione. Filosofo, ha scritto moltissimi libri sul tema cattolicesimo e politica e uno su Karol Wojtyla, e dice di voler “tornare al mondo accademico”: “Era il momento di mettere un punto”, ha spiegato. Terrà conferenze presso diversi atenei sulla filosofia della politica e ha subito preso una cattedra all’Università Lateranense.