Nostra Signora di Einsiedeln

di Rino Cammilleri

Mi urge l’obbligo di segnalarvi la migliore biografia su Giovanni XXIII (da ieri, beato): Un santo di nome Giovanni, di Vincenzo Sansonetti (Sonzogno). Ieri, però, è stato beatificato anche Pio IX. E allora ecco: Pio IX, di Roberto De Mattei (Piemme); O Roma o morte! di Paolo Gulisano (Il Cerchio, Rimini); L’altro Risorgimento. Una guerra di religione dimenticata, di Angela Pellicciari (Piemme); La rivoluzione italiana, di Patrick K. Q’Clery (Ares). Questi libri li consiglio con tre stelle. Infine, c’è un terzo beatificato che mi riguarda da vicino: Pierre-Joseph Chaminade, del quale ho scritto io stesso la biografia (Piemme).

E veniamo al santo di oggi. Anzi, alla santa per eccellenza, la Vergine. Nella scala gerarchica, viene dopo Dio stesso. Niente male, per una donna (e poi dicono che il cattolicesimo è misogino). La Madonna oggi viene ricordata nel santuario di Einsiedeln, ubicato in un monastero svizzero dalle parti di Zurigo.

Secondo la tradizione, questo monastero venne fondato nel IX secolo da s. Meinrad. Nel santuario si venera una statua lignea della Madonna, che molto probabilmente fu lo stesso s. Meinrad a portare lì. La venerazione per questa immagine attraversò i secoli. Ma venne irrimediabilmente danneggiata da un incendio nel 1465. Fu giocoforza sostituirla con un’altra; i miracoli naturalmente non cessarono.

Si dice che nel 948, il 4 settembre, la benedizione della chiesa abbaziale fu eseguita da Cristo in persona circondato da schiere di angeli. Quando arrivò il vescovo per la cerimonia, gli angeli gli dissero che tutto era già stato fatto.

 il Giornale 3 settembre 2000