Pro-memoria per Michela Vittoria Brambilla: l’animalismo in Adolf Hitler

Libertà e Persona 16 Settembre 2017

Come è noto, il nazismo si richiamava al paganesimo, e quindi ad una concezione dell’Universo come unica realtà, eterna e increata.

La negazione di un Dio Creatore andava di pari passo con la divinizzazione dell’Universo, inteso come un Tutto indistinto, cioè un tutto in cui non vi è differenza tra materiale e spirituale, tra materia inorganica e materia organica, tra uomini e animali.

Per Hitler, nei suoi Discorsi a tavola, un sasso, una pianta, un cane, un uomo, non sono altro che espressioni solo apparentemente diverse dell’unica natura, perchè “non esiste alcuna frontiera tra l’organico e l’inorganico“.

All’interno di questa visione, che in linea teorica non distingue tra uomini (superiori) e animali (inferiori), accade in verità un ribaltamento. Per Hitler e per molti gerarchi nazisti, eredi di un pensiero ecologico panteista a loro precedente, in verità l’uomo non solo non è superiore, come nella stolta visione biblica, ebraica e cristiana, ma è addirittura inferiore agli altri animali: “L’uomo è indubbiamente il microbo più pericoloso che si possa immaginare“.

Di qui la sua credenza nella reincarnazione, la sua alimentazione vegetariana, le sue leggi contro la vivisezione degli animali (mentre permetterà gli esprimenti mortali su uomini, donne incinte, bambini e condannerà a morte, con l’eutanasia, malformati e disabili). La legge sulla vivisezione del 16 agosto 1933 fu presentata proprio come una risposta alla posizione della Chiesa e dell’ebraismo, colpevoli, a detta del regime, di voler “approfondire ed allargare l’abisso tra l’uomo che ha l’anima e gli animali senza anima”.

Come Hitler, anche il terribile Himmler, capo delle SS, che autorizzò sempre gli esperimenti sui prigionieri vivi, si professava adoratore della natura, e ripudiava non solo la caccia degli animali per mangiare, ma, richiamandosi agli antichi popoli indogermanici e ai monaci buddisti, condannava persino l’uccisione, involontaria, di lumache e vermi schiacciati per errore dai piedi dei viandanti (J. Fest, Il volto del Terzo Reich, Mursia, p. 192-193).

Nel suo Il volto oscuro dell’ecologia, Laurent Larcher fa ben capire come la visione cristiana di amore e rispetto per il Creato, sia ben diversa da buona parte dell’ecologia contemporanea, quando professa un feroce odio verso l’uomo, sia predicando l’esistenza di un inesistente sovraffollamento del pianeta, sia invitando, come fa anche il partito radicale italiano, all’estinzione dell’uomo (tramite aborto, eutanasia, sodomia):

Sbarazzarsi dell’uomo

L’ecologismo non si limita a prendere di mira l’umanesimo classico occidentale. Esso è permeato di una mortifera antropofobia. Dal momento che l’uomo è il nemico, non sarebbe il caso di sbarazzarsene?’ (1). Negli ambienti animalisti si può segnalare il Movimento per l’Estinzione Volontaria della Specie Umana (The Voluntary Human Extinction Movement – VHEMT), i cui militanti sono attivisti antispecisti vegani vicini al Fronte di Liberazione Animale. Per Les U. Knight, loro principale animatore, «l’alternativa ottimale all’estinzione di milioni, se non di miliardi di specie di piante e animali è l’estinzione volontaria di una sola di tali specie: l’Homo sapiens, cioè noi» (2).

La guerra, l’attacco terroristico, non sono abbastanza efficaci. La soluzione durevole consiste nel non fare figli. Ma come? Coltivando l’edonismo, in modo che il desiderio di avere figli sia sostituito da altri piaceri; favorendo le adozioni e il sistema dei bambini in comune; attaccando il modello genitoriale classico. Naturalmente, il VHEMT sostiene le campagne a favore dell’aborto, della riduzione delle nascite, dell’eutanasia. I suoi militanti, per parte loro, si impegnano a non procreare; sono liberi di suicidarsi o di «diventare vecchi e perire». La sede del VHEMT è a Portland (USA). Dal 1992 il movimento pubblica un periodico dal titolo «These EXIT Times (The Vehement Voice of the Voluntary Human Extinction Movement)» e vende adesivi che propagandano le sue tesi con slogan come «Grazie per non riprodurvi! Viviamo a lungo e poi moriamo!». Il sito internet del VHEMT è tradotto in dodici lingue (3).

Tra gli altri attivisti vegani, occorre segnalare la Chiesa dell’Eutanasia (The Church of Eutanasia – COE). La fondatrice, la «reverenda» Chrissy Lorda, afferma di essere stata visitata da un’entità extraterrestre, l’«Essere», che le avrebbe rivelato lo stato reale dell’ecosistema, ordinandole di fondare un nuovo culto per annunciare il seguente messaggio: «Economizzate il pianeta, distruggetevi». Il suo unico comandamento è: «Tu non procreerai!». Questa «Chiesa» è stata riconosciuta ufficialmente dallo Stato del Delaware il 25 marzo 1994, mentre il 22 agosto 1995 è giunto il riconoscimento da parte dell’amministrazione federale americana.

Come ogni istituzione religiosa, essa beneficia dunque delle agevolazioni fiscali previste per le opere di carità. La Chiesa dell’Eutanasia è oggi presente in Germania, in Belgio e nel Regno Unito. Per giungere all’estinzione della specie umana senza minacciare la Natura si possono utilizzare quattro mezzi: il suicidio, l’aborto, il cannibalismo (per coloro che si nutrono di carne) e la sodomia (4). Forte dell’illuminazione ricevuta dagli extraterrestri, Chrissv Lorda denuncia anche un complotto giudaico-cristiano contro la Natura.

Il VHEMT e la Chiesa dell‘Eutanasìa provengono dalla galassia dei movimenti «pro-animali», mentre da una scissione di Earth First! è nato un nuovo gruppo, il Fronte di Liberazione di Gaia. Esso predica l’inutilità degli attacchi contro i simboli e gli effetti della società industriale. Poiché il genere umano è malvagio per natura e rappresenta un pericolo per il pianeta, esiste soltanto un modo di risolvere il problema: sbarazzarsi dell’uomo.

Il Fronte di Liberazione di Gaia intende liberare la Terra dalla specie umana. I suoi sostenitori non si accontentano di militare in favore di tutte le misure contro la natalità e per l’eutanasia: alcuni di loro accarezzano l’idea di contaminare il genere umano con un virus mortale e prospettano un’operazione terroristica su scala planetaria: «Riserveremo una buona accoglienza all’immissione di nuovi virus antiumani», afferma il loro portavoce, Geophilus. Il Fronte di Liberazione di Gaia ha sedi in Canada (a Toronto), negli Stati Uniti (a Pittsburgh) e in Europa, per la precisione nel Belgio fiammingo.

Questi fanatici sono personaggi marginali senza futuro? Non è affatto detto, se abbandoniamo l’umanesimo per abbracciare l’ecologismo

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1) Paul Ariés è stato tra quelli che per primi hanno attirato l’attenzione su questi movimenti in due opere: Pour sauver la Terre: l’espèce humanine douit elle disparaitre? De l’humanisme à l’humanicide, L’Harmattan Paris 2002; Libèration anuimale ou nouveaux terroristes? Les saboteurs de l’himanisme, Golias, Paris 2000 .

2) Citato in Que’est-ce que le Mouvement pour l’extinction volontaire de l’humanitè? Su www.vhemt.org (sito internet ufficiale del VHEMT)

3) Nel 2001, Les U. Knight dichiarava che il sito riceveva 925 visite al giorno.

4) Si veda il sito ufficiale dell’istituzione: www.churchofeuthanasia.org

(Da Il volto oscuro dell’ecologia pag121-123)