I poveri del Libano

LibanoNewsletter n.3 Marzo 2017

Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.

Padre Damiano Puccini

Il Libano ha circa 4,5 milioni di abitanti e da sempre lotta per non farsi travolgere dalle tragedie altrui. Durante la guerra civile e l’occupazione siriana del 1975, per una parte della popolazione si è presentata l’opportunità di restare in Libano nella valle della Bekaa (a confine con la Siria), mentre per molti libanesi e per moltissimi arabo-cristiani di tutto il Medio Oriente la diaspora è stata la sola possibilità: una resistenza costata alle città della valle piu’ di 15mila morti.

Per questo quelle tende e quei tuguri affittati oggi ai profughi siriani risvegliano incubi del passato e sfregano nella memoria dei libanesi su cicatrici che nessuno riesce a nascondere: “Nella mia famiglia ho avuto tre morti”.

Prevale come sempre il timore che i problemi dei paesi confinanti, si scarichino poi sul Libano e facciano saltare il delicato meccanismo che lo tiene in piedi. Perché nell’elenco della disperazione spesso si dimentica che ci sono anche 80 mila profughi dell’Iraq da ospitare e in qualche modo assistere, oltre a 500 mila palestinesi.

«Bisogna distinguere chi accende la guerra dalla gente che soffre» e «Quando si ama non si guarda la persona, ma Dio che è dentro di noi». Dicono così i nostri volontari di Oui pour la Vie, impegnati a diffondere un messaggio di pace attraverso la pazienza nella povertà e il perdono rivolto a tutti i bisognosi, di ogni appartenenza religiosa o politica, che si concretizza nella condivisione del necessario.

La nostra cucina di Damour, è stata aperta l’anno scorso per andare incontro a queste emergenze, e si chiede sempre a tutti di sostenerla e farne pubblicità per continuare ad offrire i 300 pasti.

La famiglia di Basma, una vedova siriana con sette bambini, viene regolarmente alla nostra cucina. Ritornando alla loro baracca dopo aver ritirato il cibo ha scorto due bambini di 8 e 10 anni, appartenenti ad un gruppo con il quale la sua famiglia è in grave disaccordo a causa di vicende legate alla guerra civile in Siria. Questi ultimi erano messi in un angolo e isolati, in punizione, perchè accusati di aver rubato qualcosa. Basma non ha esitato a fermarsi ed offrire loro ugualmente, un po’ di riso e salsa di legumi appena ritirati, affinché potessero gustare un piatto caldo, particolarmente gradito perchè in Libano ancora piove e fa freddo.

Non è la prima volta che Basma, quando viene da noi alla cucina, oltre che i suoi figli, porta con sé bambini dell’accampamento più abbandonati che vivono anche per giorni lontano dalle loro famiglie a causa del lavoro o perché finiscono per farsi trascinare da qualche compagnia sbagliata. Basma con il suo sorriso, accompagna le nostre volontarie di Oui pour la Vie nei luoghi dove ci sono i più poveri, che nemmeno chiedono aiuto, e quando viene a ritirare la sua porzione dice sempre: «Ho portato anche questi nuovi amici, non state a darmi una quantità maggiore, non toglietela ad altri; anche se noi oggi ne prendiamo un poco meno, almeno però tutti mangiamo qualcosa».

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Chi è interessato a maggiori informazioni o a conoscere le modalità per una testimonianza in Italia o per un contributo in favore della nostra opera può inviare un sms al 333/5473721 o scrivere una email a: info@ouipourlavielb.com o contattarmi con il mio nome su facebook.