Fake news su Amoris laetitia

AMORIS_LETITIAdal Blog di Costanza Miriano

13 Febbraio 2017

di Costanza Miriano

Lo so, sono giornalista anche io e so come funziona. Dire che la dottrina non è cambiata non fa vendere copie, cliccare pagine, discutere. Però bisognerebbe andarci piano coi titoli a effetto, con le polemiche e le divisioni.

Il Cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, ha pubblicato un libricino, una trentina di pagine, dal titolo “Il Capitolo ottavo della esortazione apostolica post sinodale Amoris Laetitia”, Libreria Editrice Vaticana, dall’8 febbraio in libreria. Questo libro dà una lettura di Amoris Laetitia sulla base di esegesi e della lettura delle note.

Subito scatta la macchina dell’informazione, d’altra parte di qualcosa bisogna discutere, e arrivano i titoli: “il Papa risponde ai dubia dei quattro Cardinali”.Ma perché lo stesso non si è detto quando invece ha parlato il Cardinal Muller, che non è presidente di un Pontificio Consiglio, bensì il più titolato di tutti a parlare di dottrina, perché Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, la Congregazione prima fra tutte per dignità, quella che una volta era detta la suprema?

Nella sua intervista al Timone e in tutte le occasioni in cui ha parlato Muller è stato molto chiaro nel dire che la dottrina non è cambiata.

Perché quando parla lui non sta parlando il Papa, quando parla Coccopalmerio invece sì? Perché Coccopalmerio viene definito dai media “un fine giurista” (leggi: lui sì che sa cosa dice), Muller invece viene minacciato e insultato? La Congregazione è proprio l‘organismo che A NOME DEL PAPA custodisce, espone , difende la dottrina della fede: così nella Costituzione Bonus Pastor che stabilisce le competenze dei Dicasteri Vaticani. Non solo. Il pontificio Consiglio per l’Interpretazione delle Leggi della Chiesa, di cui Coccopalmerio è Presidente , aveva già ufficialmente interpretato il canone relativo alla disciplina eucaristica nel senso della Familiaris Consortio. Pertanto il libretto del Cardinale esprime il suo pensiero, come il Papa ha invitato a fare, in questi tempi di parresia. Ma non sta ridefinendo la dottrina a nome del Papa.