Vicinio di Sarsina

“cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi”

[Didaché IV, 2; CN ed., Roma 1978, pag. 32].

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di Rino Cammilleri

Questo santo viene invocato contro le ossessioni. Le quali possono essere di due tipi: di origine psichiatrica o demoniaca. Inutile dire che le prime sono le più diffuse, mentre le seconde sono estremamente rare. Ma ci sono. Dunque, se non riuscite a uscire di casa senza controllare dieci volte se avete chiuso il gas, se dovete lavarvi le mani cento volte al giorno, se non potete avviare il motore della vostra auto se prima non avete toccato il cornetto di corallo, uno psicofarmaco mirato, sicuramente risolverà il problema.

Ma se siete costretti a venir via di chiesa con una mano sulla bocca per reprimere l’insopprimibile impulso di bestemmiare, date retta: prima consultate il medico. Poi, se non basta, fate un giro dall’esorcista. Tenete presente che qualunque sacerdote lo è (anche se alcuni non ci credono). Se il caso è davvero grave, allora il vescovo locale ha sempre a disposizione un esorcista autorizzato, al quale potrete utilmente rivolgervi.

Dicevamo del santo di oggi. Vicinio. Era originario della Liguria e scese a Sarsina (oggi in provincia di Forli) all’epoca delle persecuzioni. Vi fu acclamato vescovo e ne resse le sorti per ventisette anni e tre mesi. La sua specializzazione, diciamo così, era la liberazione degli ossessi tramite la preghiera e il digiuno.

In verità, a Sarsina c’era venuto a scopo di evangelizzazione, dal momento che da quelle parti erano tutti ancora pagani. Nei paraggi sorge un monte chiamato San Vicinio: si dice che il santo vi si sia ritirato in eremitaggio. Nella cattedrale di Sarsina si conserva ancora una sua catena considerata miracolosa.

il Giornale