I poveri del Libano

cucina_LibanoNewsletter n.7 Settembre 2016

Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.

Padre Damiano Puccini

Alla fine di agosto la guerra civile siriana ha subito un’ulteriore spinta verso una forma di conflitto che da regionale si sta trasformando in globale perche’ interessa tutte le potenze regionali. Il Paese dei Cedri ospita quasi due milioni di rifugiati, (su 4 milioni di abitanti) fra siriani e palestinesi, ma anche iracheni, sudanesi e yemeniti: è ormai il cuscinetto di tutte le guerre in Medio Oriente.

Una delle novità delle ultime ore, mentre infuria ad Aleppo una battaglia decisiva per le sorti della guerra, si chiama Wadi al-Nasara (Valle dei Cristiani) e si trova al confine con il Libano, a 50 chilometri da Homs, in Siria. E’ qui che negli ultimi cinque anni un numero crescente di profughi cristiani, 210 mila, sta cercando rifugio dalla guerra. Sempre più giovani emigrano dalla Valle perché senza casa e lavoro. Il contesto sociale del Libano, presenta dinamiche di sfruttamento in ogni angolo.

I siriani pagano il prezzo più caro con centinaia di migliaia di morti e milioni di profughi di ogni appartenenza religiosa.

Libano_OuiContinua a Damour senza sosta l’impegno dei nostri volontari di Oui pour la Vie a sostegno della nostra cucina che continua ancora ad offrire 300 pasti, talvolta  anche di più, a seconda di quello che ci permette la Provvidenza, che chiediamo sempre a tutti di cercare. Grande e costante è l’impegno che riguarda tutti gli aspetti della preparazione e distribuzione del cibo, nonchè dell’approvvigionamento e della pulizia dei locali; a qualsiasi temperatura che comunque ultimamente si è mitigata.

La gioia e l’accoglienza dei volontari aiuta le donne islamiche a venire da sole, e non accompagnate, a ritirare il cibo e  a fermarsi sempre da sole, a parlare. E’ sempre toccante il contatto tra persone di gruppi diversi e la condivisione anche tra famiglie che in Siria appartenevano a correnti ora in conflitto tra loro; specie quando il cibo preparato non è sufficiente per tutti.

Una signora, che viene alla nostra cucina, si è sposata a 19 anni con un uomo che amava molto, ma che dopo un po’ ha cominciato a drogarsi, bere alcool e usarle violenza. Lei, con sua figlia di 2 anni, ha cambiato religione per divorziare. Trascorsi 21 anni ha incontrato per caso in strada i nostri volontari e li ha supplicati di aiutarla a ritrovare la figlia, che a causa del divorzio aveva perduto. Dopo qualche mese Oui pour la Vie è riuscita a ritrovare la bambina e a convincere il padre a lasciar vedere la figlia alla mamma.

cucina_LibanoLa donna ha detto che il nostro amore l’ha sostenuta e le ha dato forza nel poter convincere il suo ex-marito a lasciarle vedere la figlia, dopo che  aveva vissuto per 21 anni in un tunnel oscuro, di grande tristezza.

Oggi questa signora, lavora in un’impresa come segretaria e per ringraziamento collabora nella cucina per la distribuzione dei pasti e nelle visita ai profughi. Anche un uomo di 23 anni caduto  in depressione e che ha tentato due volte il suicidio, ha iniziato a collaborare con i Oui pour la Vie e dopo tre mesi è più  sereno e ha potuto interrompere l’assunzione delle medicine.

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