I poveri del Libano

cucinaNewsletter n.5 Maggio 2016

Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.

Padre Damiano Puccini

Le ultime notizie sulla guerra in Siria riportano che ad Aleppo e Homs è andato distrutto circa il 70-90% della città. In oltre quattro anni il Libano ha ospitato quasi 1,5 milioni di rifugiati siriani e deve affrontare gli squilibri demografici, economici, politici, di sicurezza che tutto questo comporta. A questi sono da aggiungere almeno mezzo milione di palestinesi. Quindi vi sono in questo momento quasi due milioni di rifugiati, per i quali è sempre più difficile ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno, su 4,5 milioni di persone che costituiscono il totale della popolazione: quasi il 50% degli abitanti.

Anche la nostra associazione di volontari “Oui pour la Vie” è in prima linea, impegnata nella distribuzione di pasti ai profughi e a tutti i piu’ poveri. A partire infatti dal febbraio scorso siamo riusciti a far partire la nostra cucina, attiva e operante a Damour, presso la nostra sede legale.

Attualmente siamo in grado di offrire circa 40 confezioni gratuite di cibo (un mese fa erano 30) per nuclei composti anche da circa 8-9 persone della medesima parentela.

Dopo aver ricevuto dalla Provvidenza gli aiuti necessari per coprire le spese iniziali per la ristrutturazione del fondo e l’acquisto delle prime attrezzature (forni, frigo, freezer ecc.), il costo complessivo per ognuna delle due sole giornate settimanali di distribuzione è sceso a circa 700 euro. Se riuscissimo a trovare maggiori aiuti, saremmo ben lieti di aumentare il numero di famiglie da sostenere e i giorni di apertura.

Due settimane fa abbiamo vissuto un momento particolarmente doloroso a causa dell’improvvisa scomparsa del nostro cuoco Elias Zohran, per una crisi cardiaca. Recentemente, lui si era confidato in questo modo con uno dei nostri volontari: “Lo sai, io prima non sapevo pregare. Ero una persona che mangiava, dormiva, beveva e guadagnava un po’ di soldi. Ero uno senza sentimenti, ma il lavoro con voi, il vedere i poveri, il sentire proprio da vicino la carestia in cui vivono, il preparargli un poco di carne che loro gustano davvero raramente: ebbene questi gesti mi hanno insegnato come pregare, come aiutare, come donarsi senza attendere niente in cambio. Io credo che questi atti di carità siano più importanti del recitare una semplice preghiera”. Il giorno dopo, il nostro Elias è deceduto.

Mentre ci chiedevamo come avrebbe potuto procedere la nostra Cucina, Nada, la moglie di Elias, si è offerta come cuoca per continuare l’opera del marito, dopo aver sentito la vicinanza di tutti noi, come quella di una famiglia.

La rinuncia dei volontari a parte del proprio stipendio, il lavoro in cucina per donare con sorriso cibo a chi si nutre talvolta solo una volta al giorno, fa sì che anche i poveri partecipino delle nostre motivazioni.

Due famiglie siriane, hanno offerto una parte della loro porzione di alimenti ad una terza famiglia di sette persone, che per noi è impossibile aiutare per mancanza di fondi.

E’ sempre bello vedere poveri di tutte le religioni e appartenenze, anche di gruppi islamici che si stanno combattendo in Siria, venire a prendere il medesimo cibo nella nostra cucina, aperta a tutti i bisognosi.

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Chi è interessato a maggiori informazioni o a conoscere le modalità per una testimonianza in Italia o un contributo in favore della nostra opera può inviare un sms al 333/5473721 in Italia o al 0096171509475 (Libano) o scrivere una email a: info@ouipourlavielb.com