I poveri del Libano

cucina_libanonewsletter n.2  Febbraio 2016

Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.

padre Damiano Puccini

Finalmente la nostra cucina a Damour!!!

Siamo nell’Anno Giubilare della Misericordia e a 40 anni dal massacro avvenuto nel nostro paese: abbiamo sentito sempre piu’ urgente l’appello ad aiutare i piu’ poveri, indipendentemente dalla loro nazionalità o appartenenza religiosa, anche se considerati nemici a causa delle vicende belliche che non cessano di insanguinare questa terra. Quindi la nostra iniziativa in favore dei profughi siriani, a qualunque fronte appartengono, è prima di tutto un segno visibile di perdono al quale si chiede a tutti di partecipare, in Libano come in Italia.

Avevamo già iniziato in dicembre, vista l’urgenza per il freddo, a distribuire gratuitamente pasti preparati con attrezzature mobili (che abbiamo ora recuperato per l’attuale struttura), mentre erano iniziati contemporaneamente i lavori per l’adattamento degli impianti del locale, appena preso in affitto. In febbraio abbiamo acquistato il necessario per far funzionare la nostra cucina: frigo, forno, tavoli, scaffali, freezer ecc. (il tutto ancora da terminare ampiamente di pagare).

La nostra cucina è aperta ai bisognosi di ogni gruppo e appartenenza e nazionalità. (Siriani, Iracheni, Palestinesi, Libanesi ecc). Non dobbiamo infatti dimenticare che la presenza di questi profughi ha fatto precipitare la condizione di bisognosi, anche libanesi, che già erano in gravissime condizioni prima dell’inizio dell’ultimo conflitto e che già aiutavamo (la nostra attività è iniziata da una quindicina di anni), ed ora non trovano più nessun mezzo di sussistenza, in quanto tutte le occasioni anche più povere di guadagno sono state coperte dall’arrivo dei profughi siriani.

Le famiglie bisognose del paese, hanno talvolta vergogna a venire davanti a tutti a ritirare il cibo insieme ai profughi. Allora per loro, per gli anziani e gli ammalati che non si possono muovere,  abbiamo pensato un sistema di distribuzione dei pasti a domicilio, nel  raggio di 6 chilometri.

Abbiamo cominciato venerdì 19 febbraio, con circa 35 confezioni per nuclei familiari fino a 9 componenti (parenti della medesima famiglia). Considerando che ogni giorno della cucina, che per le risorse di cui disponiamo, può essere aperta solo 2 volte a settimana, ci richiede circa 1000 euro al giorno, compreso l’ammortamento per gli impianti, ogni pasto  costa circa euro 3,5. Offriamo circa un chilo di riso bollito e il necessario condimento a base di carne, pesce, insieme a pane, insalata e frutta. Se troveremo maggiori aiuti potremo aumentare sia il numero di famiglie aiutate che i giorni di distribuzione.

Una famiglia, vista la poca disponibilita’ di cibo rispetto alle richieste, ci ha proposto di offrire la porzione ad altri profughi che abitano vicino a loro.

I nostri volontari sono impegnatissimi nella preparazione del necessario per cucinare, nella regolare visita alle famiglie interessate a questo servizio. Si aggiunge la collaborazione anche di islamici: un rivenditore di pollame ha chiuso per un giorno il suo negozio per accompagnarci a cercare un grossista che offrisse la merce ad un prezzo più conveniente del suo.

Chi è interessato a maggiori informazioni o a conoscere le modalità per una testimonianza in Italia o un  contributo in favore della nostra opera può inviare un sms al 333/5473721 in Italia o al 0096171509475(Libano) o scrivere una email a:  info@ouipourlavielb.com