Embrioni abbandonati: «In Italia censiti 2527»

embrioni_congelatiTratto da Avvenire del 22 giugno 2006

L’Istituto superiore di Sanità ha chiesto l’elenco degli embrioni congelati a 88 centri per la fecondazione: 53 dichiarano di averne Ma l’indagine è molto lontana dall’essere conclusa. Relazione del ministro Turco al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 40

Da Roma Pier Luigi Fornari

Sono finora 2.527 gli embrioni crioconservati abbandonati censiti in Italia dall’Istituto superiore di Sanità (Iss): è quanto risulta dalla relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 40 sulla fecondazione medicalmente assistita (pma), del Ministro della Salute, Livia Turco.

Intanto risultati molto buoni danno le ricerche sul congelamento degli ovociti, una linea di indagine sollecitata dalla legge. I primi ovociti oggetto della ricerca ad hoc «hanno mostrato una sopravvivenza particolarmente elevata». Lo studio è stato affidato alla Biobanca nazionale, istituita presso il Centro di Medicina Trasfusionale, Terapia Cellulare e Criobiologia, diretto dal Paolo Rebulla, dell’Ospedale Maggiore di Milano, che ha il compito di conservare gli embrioni abbandonati.

La relazione per il 2004, primo anno di applicazione della legge 40, mostra un dato molto significativo: un aumento dei nati vivi da tecniche di secondo e terzo livello (cioè di fecondazione extracorporea) a 3.705 da 3.676 del 2003, con un calo delle malformazioni alla nascita allo 0,8% da 1,1%.

Il dato della riuscita delle gravidanze mostra, poi, solo un lieve calo, sia rispetto alle pazienti trattate, sia rispetto ai cicli iniziati, rispettivamente al 19,8% dal 20,9% del 2003 e a 11,2% dal 12,2%. Il numero di pazienti trattati con tecniche a fresco è 18.178, mentre in seguito alla legge si registra un consistente aumento della tecnica di scongelamento di ovociti che passano da 102 a 770, con un incremento percentuale pari a circa il 655%, segno che la sperimentazione di questa tecnica è aumentata dopo l’entrata in vigore della nuova legge.

I dati del 2004 sono stati forniti da 185 centri, 10 in più rispetto alla raccolta dati del 2003. La distribuzione per area geografica mostra che, come nel 2003, la maggior parte di essi era situata nel Sud (35,7%, nelle altre tre aree geografiche 65%). Comunque per quanto riguarda il totale centri autorizzati, anche se la relazione ri porta al 31 gennaio del 2006 un totale di 336 centri, precisa che la maggior parte degli elenchi regionali sono tuttora in via di aggiornamento.

Il Lazio, il Molise, le Marche e la Calabria non hanno ancora fatto pervenire l’elenco, in quanto le procedure di accreditamento dei centri e di rilascio di autorizzazioni sono ancora in corso. Per quanto riguarda l’elenco degli embrioni crioconservati sono stati contattati dall’Iss 88 centri. Sei hanno dichiarato di non averli del tutto. Dei rimanenti 82 solo 53 ne hanno di abbandonati. Ma si può dichiarare che solo in 20 centri il censimento risulta concluso.

Negli altri esso sarebbe ancora in corso e gli operatori stanno seguendo le procedure per rintracciare le coppie che finora non risposto. I 2.527 finora censiti farebbero riferimento a 603 coppie. La relazione annuncia uno studio, affidato all’Iss, per valutare l’efficacia e la sicurezza delle tecniche di pma e confrontare i risultati ottenuti prima e dopo la legge. Saranno comparati i dati dei cicli, ottenuti da una ricerca simile effettuata nel 2003, e i dati che verranno raccolti quest’anno.

Lo studio del 2003 ha coinvolto 10 dei maggiori centri italiani, pubblici e privati. Intanto il presidente del Movimento per la Vita, Carlo Casini, rileva tra l’altro che la relazione conferma che «gli embrioni non congelati danno risultati migliori, rispetto a quelli congelati».