Gli ecologisti lanciano la battaglia del letame

no_nuclearSVIPOP 6 giugno 2006

La realtà smentisce le teorie malthusiane sulla sovrappopolazione mondiale, così adesso la strategia ambientalista è cambiata: attraverso lacci e lacciuoli alle attività umane si strangola l’economia, diminuire la disponibilità di cibo e  aumentarne i costi, così da  dimostrare che lo stile di vita occidentale è insostenibile.

E’ il letame l’ultima frontiera del movimento ecologista. Negli Stati Uniti, infatti, le fattorie degli allevatori sono finite nel mirino di alcune grandi organizzazioni  che pretendono a gran voce che il letame sia considerato un “rifiuto pericoloso” e che per salvare l’ambiente si mandino in bancarotta migliaia di allevatori.

La vicenda sarebbe ridicola se non fosse tragica, ma le cose stanno così: gli attivisti stanno facendo pesanti pressioni sul Congresso perché anche le fattorie vengano incluse tra gli obiettivi della cosiddetta Superfund Law, una legge del 1980 che impone una tassa essenzialmente sulle industrie chimiche e petrolifere per rispondere direttamente alle minacce o ai rischi che le sostanze pericolose provocano per la salute pubblica e per l’ambiente.

Gli ecologisti fanno leva sul fatto che questa legge non esclude esplicitamente gli allevamenti, ma ovviamente nessuno nel Congresso poteva pensare allora che si potesse neanche pensare un’eventualità del genere. Così si cerca di inserire anche il letame tra i “rifiuti pericolosi”.

E’ un’altra follia generata dal Protocollo di Kyoto: bovini ed ovini infatti sono tra i maggiori responsabili di gas serra, metano soprattutto, sia attraverso la flatulenza sia attraverso lo stoccaggio delle deiezioni (letame appunto) prima che queste siano trasformate in concime agricolo.

Se venisse applicata alle fattorie, la Superfund Law permetterebbe di comminare multe miliardarie agli allevatori e già molti avvocati e procuratori vicini ai movimenti ecologisti hanno presentato causa in diversi tribunali degli Stati Uniti. Se una tale interpretazione estensiva della legge passasse, per molti piccoli allevatori sarebbe la fine con tutto quel che ne consegue sia per l’alimentazione umana sia per un settore economico non certamente secondario per gli USA.

Ma da dove nasce una follia del genere? E’ solo un episodio di un movimento molto più ampio che tende a “forzare” la realtà. Da Malthus in poi, infatti, la realtà si è sempre premurata di smentire i profeti di sventura, coloro che hanno predetto imminenti catastrofi causate da un eccesso di popolazione umana rispetto alle risorse disponibili. Così ora sembra cambiata la strategia: si creano lacci e lacciuoli all’attività umana per distruggere l’economia, diminuire la disponibilità di cibo e aumentarne il costo, in modo da dimostrare che l’attuale livello di popolazione e lo stile di vita occidentale sono insostenibili.

A questo portano tutte le politiche ecologiste di questi anni: la rinuncia al nucleare, ad esempio, ha comportato per l’Italia un aumento secco dei costi energetici e ancora di più ci costerà la pseudo-politica energetica verso cui si avvia il governo di centro-sinistra. Così pure il tentativo di imporre l’agricoltura biologica demonizzando gli Organismi Geneticamente Modificati porta allo stesso risultato: il biologico diminuisce la produttività dei terreni e costa di più, esattamente l’opposto degli OGM. E così via.

Siamo davanti a una strategia ben precisa, prepariamoci dunque ad altre follie. E intanto prepariamoci a fare della difesa del letame una battaglia di civiltà