Papa Francesco e Putin. Il viaggio Fatima-Roma-Mosca

Putin_PapaFormiche 16 febbraio 2015

di Giuseppe Brienza

Nel messaggio di Fatima, Mosca è destinata ad avere un peso determinante nella crisi mondiale contemporanea, come spiega don Ennio Innocenti nel suo ultimo libro

Mentre vacilla l’inizio della tregua nell’est ucraino, dopo il faticoso accordo raggiunto il 12 febbraio scorso a Minsk tra i presidenti ucraino, russo e francese, Petro Poroshenko, Vladimir Putin e François Hollande, per una soluzione pacifica del conflitto, ritornano in mente le sequenze dell’incontro, avvenuto il 25 novembre 2013, tra Papa Francesco ed il Presidente della “Santa Russia”.

In effetti, dalle recenti statistiche risulta che il gigante asiatico, insieme ad Israele, sia l’unico Paese industrializzato in cui negli ultimi anni stanno aumentando le persone che professano una religione. Dal 1989 la Russia sta gradualmente riprendendo la sua tradizionale fisionomia cristiana e anche la gerarchia ortodossa russa pare seriamente coinvolta in colloqui di chiarimento con la Roma Cattolica.

Dalle riprese televisive che testimoniano del significativo incontro in Vaticano tra Putin e Bergoglio, colpirono le sequenze in cui i due si vedevano avvicinarsi ad un tavolo per scambiarsi i rispettivi doni simbolici e di omaggio reciproco. Così Putin che indicava al Papa l’icona che gli aveva portato dalla sua patria, che è la bandiera della rinascita civile e religiosa dei popoli russi, cioè la famosa “Madonna di Vladimir”. E il Pontefice quindi che ascolta con deferenza e partecipazione il leader russo e, poi, mentre sta per andare nella stanza del previsto colloquio, viene fermato da Putin, che gli chiede qualcosa.

Il Papa, sorpreso dal gesto del Presidente russo, gli mostra immediato consenso e, subito dopo, Putin si reca al tavolo dei doni chinandosi sull’icona per baciarla con riverenza. Al che anche Bergoglio bacia l’icona raffigurante la Madonna della tenerezza (è questo l’appellativo della “S. Vergine di Vladimir”).

Il comune gesto del bacio all’icona della Madonna è stato interpretato nel mondo cattolico anche come reciproco impegno, ciascuno secondo il suo ruolo, «per la Siria e i cristiani perseguitati» (Papa Francesco e Putin. Il bacio all’icona della Madonna, in Tempi.it, 26 novembre 2013).

IL FUORI-PROGRAMMA PUTIN/BERGOGLIO

Il contemporaneo omaggio pubblico all’Icona della Madonna, oltre a confermare la fede cristiana di Putin, è sembrato simboleggiare il possibile ruolo della nuova Russia sulla via della pace. Ma potrebbe persino rilanciare, come spiega il recente libro di Don Ennio Innocenti Fatima, Roma, Mosca (Sacra Fraternitas Aurigarum Urbis, Roma 2015, pp. 149), un possibile ruolo del Presidente russo per la rinascita religiosa non solo della propria compagine sociale ma, grazie al rapporto con la Roma petrina, anche dell’intero Occidente.

Non è difficile capire quali potrebbero essere le conseguenze in tutto il mondo se la conversione della Russia preannunciata dalle apparizioni della Madonna a Fatima nel 1917 cominciasse ad avverarsi in modo visibile e significativo. Infatti la nuova Russia rappresenta oggi l’unica potenza che si difende dal relativismo morale imperante in Occidente, accettando l’influsso della Chiesa, intesse rapporti di positiva collaborazione con altri grandi popoli asiatici, proclama la sua avversione alla preponderanza della grande finanza che ha consolidato quella “globalizzazione dell’indifferenza” tante volte denunciata da Papa Francesco.

TERZA GUERRA MONDIALE?

Fatima, Roma, Mosca è una raccolta di scritti di Don Innocenti, pubblicata nel sessantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale che, in quindici agili capitoli (da La luce di Fatima a La mariologia come profezia di pace), aiuta a comprendere a fondo il significato delle apparizioni della Madonna ai tre bambini alla Cova da Iria (Portogallo).

Con il suo stile colorito ed a volte irriverente, questo dotto sacerdote che appartiene al clero di Roma, classe 1932, ci spiega come l’avvento di quel periodo di pace promesso dalla Vergine Maria nel corso dell’apparizione del 13 luglio 1917, sarà possibile solo quando Papa Francesco romperà gli indugi e obbedirà pienamente a ciò che la “Madonna di Fatima” ha chiesto, cioè la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato.

Senza questa obbedienza di Begoglio, che fin dall’inizio del suo pontificato ha comunque dimostrato di essere molto devoto alle apparizioni di Fatima, già da tempo riconosciute dalla Chiesa, si avrà secondo Don Innocenti l’alternativa tragica del famoso terzo segreto ormai pubblicato, in pratica quella “terza guerra mondiale” che, secondo Papa Francesco, si comincia a intravedere (questa affermazione risale al novembre scorso, rispondendo a una domanda dei giornalisti in aereo).

Ciò che ancora manca a Putin è un ampio progetto culturale, fondato su valori spirituali in cui possano riconoscersi i popoli dell’ex-URSS, e che li aiuti a vincere le spinte centrifughe di cui, come nel caso dell’Ucraina, approfitterebbe il sistema finanziario che fa capo alla UE e agli Stati Uniti. Il libro di Don Ennio Innocenti si pone sulla scia di una serie di Autori che credono possibile il ruolo della Russia per la salvezza dell’identità cristiana del vecchio continente, e per la liberazione dei popoli europei dalla grinfie di un’Unione Europea sempre più laicista.

 E’ un fatto che il gesto di Putin nei confronti di Papa Francesco nel 2013 è stato eloquente: solo la Madonna ci unisce nella ricerca della Giustizia, della Pace e anche della Fede cristiana in un tragico momento storico come quello che stiamo vivendo.

LE APPARIZIONI DI FATIMA (PORTOGALLO)

Com’è noto, le apparizioni di Fatima si verificarono nel 1917, quando era in pieno svolgimento la Grande Guerra. La Madonna comparve sei volte, ogni 13 del mese, a partire dal 13 maggio e fino al 13 ottobre di quell’anno, ai tre pastorelli Lucia dos Santos, di 10 anni, e ai suoi due cuginetti Francisco e Giacinta Marto, di 9 e 7 anni. La notizia si sparse velocemente e migliaia di fedeli accorsero a Fatima da ogni parte del Portogallo, ma anche da tutta Europa.

Nella terza delle sei apparizioni, quella del 13 luglio 1917, i tre bambini ebbero la visione dell’Inferno e la Madonna annunciò loro che sarebbe scoppiata la seconda guerra mondiale (in quel momento era in pieno svolgimento la prima) e che «la Russia si convertirà» (in quel momento, Lenin e il comunismo non erano neppure ancora al potere). Ma, prima, il Papa avrebbe dovuto consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria.

Secondo il “terzo segreto di Fatima”, che è stato rivelato il 27 aprile dell’anno 2000 nell’incontro tra suor Lucia dos Santos e il cardinale Tarcisio Bertone, dovrebbe accadere che, un Papa vestito di bianco, arrancando tra rovine, distruzioni e cadaveri, dovrà cadere trafitto da colpi di arma da fuoco. Papa Giovanni Paolo II individuò sé stesso in quella drammatica figura e ritenne sempre di essere stato risparmiato proprio dalla Madonna che “deviò” il colpo di pistola sparatogli 4 dall’agente del KGB Alì Agca quel 13 maggio 1981, giorno anniversario della prima apparizione di Fatima. Ma la frase pronunciata dalla Madonna sulla quale continua il dibattito è: «…la Russia si convertirà»

Putin si è più volte apertamente proclamato cristiano. Due mesi prima dell’incontro con il papa del 25 novembre 2013, in occasione di un Forum internazionale, aveva duramente stigmatizzato la perdita di fede dell’Occidente: «I Paesi euro-atlantici», aveva detto, «stanno ripudiando le radici cristiane che costituiscono la base della civiltà occidentale. Essi rinnegano i principi morali e tutte le identità tradizionali: culturali, religiose e financo sessuali. Stanno applicando direttive che parificano le famiglie a convivenze di partners dello stesso sesso. Registrano partiti politici che promuovono la pedofilia. In molti Paesi europei, la gente ha ritegno a manifestare la propria fede. Le festività sono abolite o chiamate con altri nomi. La loro essenza religiosa viene nascosta. Sono convinto che tutto ciò apre una strada verso il degrado che sboccherà in una profondissima crisi morale».

Parole di un leader mondiale in continua ed inarrestabile ascesa. Come concludere? Con le parole di Don Ennio Innocenti: «La Vergine Santa non ha chiesto di consacrare gli atei, bensì i sinceri credenti, come, appunto, i popoli russi, costantemente devoti di Maria Santissima, perché quella consacrazione li avrebbe incoraggiati, fortificati, e resi potente fermento di conversione collettiva, facendoli diventare decisivo fattore di pace per il mondo. La consacrazione papale della Russia alla Vergine Santa significherebbe altresì che la Russia è sodale con i popoli cristiani sulla base della fede che rende questi popoli autenticamente fraterni, nel Corpo mistico di Cristo».